30/3/2006 ore: 11:22

"Europa" Ikea all’assalto del mercato immobiliare

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    AFFARI & FINANZA di luned? 27 marzo 2006
        pagina 35
          La formula Ikea all’assalto del mercato immobiliare

          IRENE MARIA SCALISE
            Dopo averle arredate, l’Ikea si mette anche a venderle, le case. Il gigante dell’arredo "democratico" dopo aver reso accessibili a tutti soluzioni di design a basso costo, allarga il raggio d’azione. Da qualche tempo, infatti, il catalogo del gruppo svedese, propone anche vere e proprie case, naturalmente, accessoriate di tutto punto. Quel che si dice pacchetto completo: mura pi? arredo.

            Ecco la storia. Non sono in molti a sapere che il colosso Ikea ha firmato un accordo con l’impresa edile pi? grande del mondo, la svedese Skanska e creato da qualche anno la Bo Klok partecipata da entrambe le societ?. I frutti di quest’intesa, da bilioni di euro, sono appunto le Bo Klok house, ovvero le case low cost in legno e pietra. Attualmente, in Svezia, sono gi? pi? di duemila le abitazioni a portata di tutte le tasche (o quasi). Ikea e Bo Klok hanno tagliato il nastro del loro primo bulding nel ‘97. A seguire, dal ‘98 ad oggi, sono spuntati come funghi altri edifici in Norvegia, Danimarca e Finlandia.

            Ma adesso il fenomeno sembra prendere ben altre dimensioni. E’ nata, in via sperimentale, la "Bo Klock Uk". Frutto di una partnership con Paramount Homes e Hyde Group, la neo societ? promette agli inglesi una casa "smart comoda e accessibile, concepita per far vivere al meglio il maggior numero di persone". Le prime dimore anglosassoni hanno iniziato ad essere costruite nel corso del 2005 e, gi? questa primavera, i proprietari potranno entrarci dentro. I prezzi? Assolutamente accettabili: dalle 13 mila alle 30 mila sterline. L’idea ? comunque di espandersi fortemente sul territorio e sviluppare le attuali dodici unit? per farle diventare un centinaio in poco tempo. Le zone dove le due societ? stanno investendo maggiormente sono Newcastle, Edimburgo, Brighton e New Forest.

            Altra novit? non da poco ? che in Svezia sono state sdoganate le prime ville Bo Klok. Qualche esempio? Una casa Ikea, 150 metri quadri in legno e pietra coster? 175 mila euro. Anche in questo caso tutto ? arredato naturalmente con interni firmati Ikea. Una soluzione, come si suol dire, chiavi in mano. Due i modelli finora disponibili: "Sk?ne" (in legno e pietra) e "V?rmland" (solo in legno). L’obiettivo, recita il sito, ?: "Offrire un giusto modo dell’abitare, in una casa di design che sia anche comoda e moderna, a tutte le famiglie".

            E in Italia? L’Ikea, non ? un mistero, ? amatissima da noi e sicuramente un mercato immobiliare drogato come quello attuale potrebbe ricevere un duro colpo dalla prospettiva di una casa a basso costo. Non solo. Un tipo di filosofia di casa democratica ? sicuramente in linea con il fatto che l’Ikea ha introdotto un concetto di design per tutti tra gli italiani. Ma, almeno per il momento, ? solo teoria. Le case realizzate in Svezia non sono solo belle esteticamente, ma anche avanzate dal punto di vista tecnologico. Dei veri gioiellini di funzionalit?. E questo sar?, eventualmente, l’obiettivo da perseguire anche in Italia. Solo a patto di trovare un’equivalente realt? immobiliare, una sorta di Skanska italiana che sia in grado di garantire costruzioni di qualit?. Intanto, per non perdere tempo, l’Ikea sta pensando anche a un hotel in linea con la sua filosofia low cost e low profile da poter aprire dalle parti di Bromley, in Inghilterra. Per il momento l’esordio nel mondo alberghiero ? avvenuto sviluppando un’innovativa filosofia di Tryvertising (un qualcosa di molto innovativo che sta a met? tra l’advertising puro, la promozione del prodotto e l’attivit? di branding). In pratica il gruppo svedese ha arredato le camere di 60 alberghi della catena Etap in Germania, facendo in modo che i turisti possano prenotare o acquistare tutto quello che trovano nelle loro camere.
              E, in questo marketing a 360 gradi, l’Ikea ha recentemente fatto parlare di s? per un fenomeno legato alla ristorazione. E’ infatti in questi giorni, sulle pagine inglesi di Gulfstream e Spiegel Online, la nuova mania per i ristoranti che sorgono all’interno dei centri commerciali gialli e blu. In Germania, le tavole calde di Ikea pare siano diventate supermense, dove i prezzi contenuti attirano un cosmo di persone che preferisce il calore e il colore del posto a un vero e proprio fast food di citt?. A Colonia e Bielefeld esistono veri e propri Breakfast Club, che organizzano le spedizioni per far colazione all’apertura delle 9 di mattina. E, per soddisfare i palati pi? esigenti, dai primi di gennaio i ristoranti Ikea servono addirittura un men? biologico che comprende anche le patatine fritte e la pasta al rag?. Certo di strada ne ? stata fatta parecchia da quando, nel 1943, grazie all’intuizione e allo spirito d’iniziativa di Ingvar Kamprad, la piccola realt? esordiva sul mercato come ditta di vendita per corrispondenza di tanti piccoli articoli di uso quotidiano: penne, fiammiferi, orologi e persino bustine di semi e decorazioni natalizie. Non a caso, a questa parabola ascendente, gli svedesi hanno dedicato un intero museo. Le vendite nel mondo, per l’anno finanziario 2005, sono state pari a 14.8 miliardi di euro con un +16% sull’anno precedente. Nel 2005 ci sono state 18 nuove aperture e, nel 2006, ? previsto un debutto importante: il primo negozio in Giappone, a Tokyo.

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