3/6/2003 ore: 11:03

"Europa" Al supermercato avventura nel futuro

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Lunedì 2 Giugno 2003
NESSUNA CASSA, IL CARRELLO HA UNO SCANNER CHE REGISTRA IL CONTO

Al supermercato avventura nel futuro
In Germania la spesa con computer e schede magnetiche

A vederlo da fuori, con i suoi mattoni a vista, i colori un po’ sbiaditi, da periferia industriale, e con le quinte squadrate e spesse come quelle dei palazzi infiniti da socialismo reale, in fondo questo edificio con la scritta Extra tutta in maiuscolo non ha niente del futuro. Anche dentro, con i suoi scaffali ordinati, le sue linee di percorso uguali a quelle di tutti i supermercati del mondo, gli assistenti e le commesse in divisa, i pavimenti di mattonelle quadrate dai colori chiari. Poi però, sui pannelli sotto il soffitto, ci sono strane scritte in inglese e in tedesco, come se non fossimo in una grande casa per lo shopping: «Extra future Card» e «Personlicher Einkaufsberater». I carrelli sono più spessi e hanno un computer attaccato alla guida. E in fondo, dove si paga, non ci sono cassiere. Solo computer e scanner. E quando ci sono, le cassiere, sono soltanto delle assistenti che certificano la spesa segnata sulla carta personale (qualcosa di simile accade già, per esempio, nella catena Auchan, in Italia, ma in misura meno diffusa). Allora, ti accorgi dei pannelli luminosi, delle luci splendenti, dei rumori soffusi e dei bip che ti accerchiano, come se fossi dentro a una stanza della Nasa. Siamo entrati nel Ventunesimo secolo con la borsa della spesa, in un future store, un supermercato avveniristico, dove ti muovi con i computer e con le schede magnetiche. Dove non devi più parlare con le commesse, ma con il tuo video: ci passi sopra quello che vuoi comprare, e bip bip, leggi tutto quello che ti serve, il tipo di mela, da dove viene, il peso, il prezzo, e la bottiglia di vino, i gradi, la sua temperatura ideale, l’invecchiamento, la storia della cantina. Parli con un computer come fai ormai nella vita di tutti i giorni, una scatola bianca e nera che ti serve e non ti contraddice mai, che ti obbedisce militarmente e che eppure è come se sottilmente ti comandasse anche, perché esegue tutto e pure di più solo se sai parlare bene la sua lingua. E’ come se avessi una domestica cinese, e dovessi imparare bene il cinese se vuoi che lei sia davvero brava ed efficiente con te.
Dentro a questa comodissima prigionia, il futuro ha qualcosa di obbligato e piacevole insieme. Per scoprirlo, in Europa bisogna andare in Germania, dove la Metro ha scelto un primo supermercato come laboratorio tecnologico e pilota, in un sobborgo della provincia, nella Ruhr. L’ha inaugurato poco più di un mese fa, il 28 aprile, e quel giorno è venuta Claudia Schiffer e il grande parcheggio è rimasto intasato per quasi quattro settimane. Adesso, una cronista francese di Liberation, Odile Benyahia-Kouider, ha preso ed è andata anche lei a Rheinberg, piacevole cittadina di trentamila abitanti a venti chilometri da Duisborg, per visitare questo supermercato Extra, del gruppo Metro (quinto gruppo di distribuzione mondiale). La giornalista ha accompagnato una famiglia a fare la spesa: Heike Temberger, suo marito Wolfgang e suo figlio Raphael, di 8 anni. L’avventura nel futuro comincia quando entri e alcune hostess ti avvicinano per proporre ai clienti una carta magnetica speciale e un computer, il PSA, un personal shopping assistant. Il computer ha uno scanner sulla sinistra. La carta si chiama «Pay back card». Heike fissa il computer sulla barra del carrello e fa scivolare la sua scheda personalizzata. Appare la scritta: «Buongiorno Signora Temberger, lei può cominciare la sua spesa». Heike prende del pane dentro a una busta di cellophane, passa il codice nello scanner. Sulla sinistra dello schermo, ecco il prezzo del prodotto. In 5 secondi, il pane finisce nel paniere elettronico della spesa e Heike può posarlo nel carrello. Se vuole può sempre cambiare idea. Basta ripassareil codice sulla scheda e schiacciare la funzione «togliere». Per Heike è semplicissimo. Qualche vecchia coppia, lì accanto, invece desiste: continua a passare un succo d’arancia davanti ma sul video risplende solo una lucina rossa per segnalare che l’operazione non è corretta. Forse, si sono dimenticati del codice. Inutile spiegarglielo. Loro desistono: «Non va questa macchina. Meglio un supermercato normale».
La famiglia Temberger arriva davanti al pesa-verdura intelligente. In molti supermercati la frutta e la verdura hanno dei numeri che bisogna ripetere sulla bilancia per avere il ticket. Questa nuova bilancia invece riconosce subito le primizie grazie a un sistema d’infrarossi. Si posano le banane, e appare una foto di banane con il prezzo. Per le mele, bisogna solo scegliere il tipo giusto, e così puoi confrontare i vari prezzi e decidere per quelli più convenienti o che ti piacciono di più. Schiacciando un pulsante, «ricerca», si possono trovare ancora altri tipi di frutta. Per la carne, sulla parte destra del tuo computer personalizzato appaiono tutte le promozioni del giorno. Per saperne di più, basta passare il codice sul terminal «carne», che funziona come un vero macellaio. Si mette a spiegare tutto, rossa, bianca, coscia, spalla, tacchino e vitello, o cavallo, e se vuoi pure le ricette. Per quel che riguarda il vino, si può leggere tutta la storia della bottiglia e della cantina che lo produce, e persino la temperatura alla quale conviene conservarla. Il computer sembra non solo molto istruito: con il tempo impara anche a perfezionarsi ed è questo che inquieta un cliente, il signor Jurgen: «Quello che mi preoccupa di questo sistema è che il supermercato può sapere tutto sulle nostre abitudini alimentari, e può servirsene per bocciare certi prodotti o preferirne alcuni ad altri. Il supermercato migliore, invece, è quello in grado di offrirti tutto».
Poi, si arriva alla cassa. «Noi abbiamo più di 37mila etichette elettroniche», dice Wolfgang Griepentrog, ufficio stampa del gruppo Metro. La sede centrale della Metro, a Dusseldorf, manda ogni mattina la lista dei prezzi al computer centrale di Rheinberg. In pochi secondi tutte le etichette a cristallo liquido possono essere riprogrammate. I vari prodotti attraverso i loro codici non offrono soltanto le indicazioni sulle date di scadenza: possono segnalare la mancanza nel magazzino o addirittura lanciare uno spot pubblicitario sullo schermo. Alla fine della spesa, Heike può scegliere se passare dalla cassa con la commessa o da quella automatica. Nella prima non è più come un tempo: basta dare il proprio numero e il computer ha già registrato tutto. Appare il totale e via. Per evitare i furti, e per precauzione, si controlla un carrello su sette. A quella automatica, si fa ancora più veloce. Si infila la propria scheda e appare la scritta da pagare. Si può scegliere, in contanti o con la carta. Vi piace? Guardate, è solo l’inizio del ventunesimo secolo. Fra qualche anno, tutto questo lo si farà da casa. Se vi pare.
(gi.be)




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