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"EtMaintenant..." Ultimo giallo, senatore transfuga

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    gioved? 20 aprile 2006

    Pagina 2 - Primo Piano


    L’ANNUNCIO DI TREMAGLIA - ?ELETTO ALL’ESTERO, HA LASCIATO PRODI PER IL CENTRODESTRA?
      Ultimo giallo, senatore transfuga

      Gigi Padovani
        Come dice Woody Allen, ognuno ha diritto ai suoi 5 minuti di celebrit?. E cos? il ministro per gli italiani nel mondo, gi? sbeffeggiato da tutti per aver causato il cambio di maggioranza al Senato concedendo ai nostri connazionali ?comunisti? di apporre una crocetta dalle parti di Prodi anzich? di Berlusconi, ieri si ? preso una sua piccola soddisfazione. Mirko Tremaglia, uno che ? stato nella Repubblica di Sal? e che nella sua biografia ufficiale del sito governativo si definisce ?parlamentare con il cuore?, ? abituato a parlare senza peli sulla lingua. Anzi, sulla carta. E cos?, dopo il famoso comunicato dei ?culattoni maggioranza in Europa?, ieri sera verso le 19 ha rimescolato le carte della politica pochi minuti dopo il pronunciamento della Cassazione dettando una nuova nota: ?Con soddisfazione dichiaro che, al Senato, la maggioranza di due voti, determinati dagli eletti all’estero a favore di Prodi, non c’? pi?. Prodi non ha pi? uno che lo sosteneva?. Come si sa, il risultato finale attribuisce all’Unione 158 seggi contro i 156 della Cdl, oltre a un ?indipendente?, cio? Luigi Pallaro, delle Associazioni Italiane Sud America.
          Sar? dunque Pallaro ad aver scelto il Cavaliere? Tremaglia non ha voluto dire di pi?, ma ha spiegato che si tratta di un senatore ?attribuito a Prodi?, che avrebbe cambiato bandiera prima ancora di arrivare in Italia per l’insediamento. Si ? cos? subito scatenata la caccia ai quattro eletti nelle liste dell’Unione: i diessini Claudio Micheloni (svizzero) e Mirellla Giai (argentina), l’americano Renato Turano (Wisconsin) e l’australiano Nino Randazzo (Margherita). Turano da Chicago ieri ha subito smentito. Quindi oggi si potr? capire - a telefonini accesi e fusi orari permettendo - che cosa sia successo, se cio? il giornalista del ?Globo? di Melbourne o se i due diessini siano stati folgorati sulla via di Roma dal Cavaliere e ne abbiano dato notizia soltanto al ?parlamentare dal cuore?. L’indiziato numero uno, potrebbe essere Pallaro, considerato da Berlusconi un suo ?amico? e co-fondatore di Club Azzurri nel Sud America.
            Il coordinamento dell’Unione degli Italiani all’estero ha attaccato Tremaglia. Nel comunicato spara sulla Croce Rossa: ?Il ministro, ora che si ? messo a fare politica (al mercato delle vacche?) d? i numeri?. E aggiunge che i senatori eletti dalle liste per Prodi ?sono e restano quattro e voteranno la fiducia a Prodi, mantenendo un distacco di due senatori sulla Cdl. Questo distacco si ridurrebbe a un senatore se votasse contro la fiducia a Prodi il senatore indipendente, Luigi Pallaro?, che in effetti aveva annunciato l’intenzione di voler assicurare la fiducia allo schieramento di maggioranza. Ma ? qui che Tremaglia si conquista il suoi cinque minuti di celebrit? senza sfigurare.
              Infatti ? dai tempi di Francesco Crispi (presidente della Camera nel 1877 prima di andare alla presidenza del Consiglio) che non si ricorda un presidente del Senato o di Montecitorio che abbia votato provvedimenti della maggioranza cui apparteneva: regola a cui si sono attenuti i vari Casini, Pera, Violante, Napolitano eccetera. Pare si ricordi una sola eccezione, della comunista Nilde Iotti su un provvedimento in favore delle donne. Ne consegue che - qualora Pallaro si dipinga d’azzurro durante il volo verso l’Italia - avrebbe ragione Mirko Tremaglia. Al Senato infatti ci sarebbe una assoluta parit? tra i due schieramenti: 157 all’Unione (cui spetta il presidente) e 157 alla Cdl. Con la conseguenza che il governo di Prodi dovrebbe poter contare, per la fiducia, sui sette senatori a vita. Quattro di questi sono sicuramente per l’Unione: Scalfaro, Colombo, Levi Montalcini, Napolitano. Quanto agli altri tre - Cossiga, Andreotti e Sergio Pininfarina - ? probabile decidano all’ultimo momento, non essendo dichiaratamente di alcuno schieramento.
                Facile perci? la profezia di Calogero Vizzini, un navigato esponente della Prima Repubblica ora a Palazzo Madama con Forza Italia: ?Li aspettiamo al Senato, non consentiremo di approvare l’articolo uno di qualunque legge...?.

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