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"EtMaintenant..." La tessitura silenziosa di Amato

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    venerd? 5 maggio 2006

    Pagina 5 - Primo Piano
      La tessitura silenziosa di Amato
      ?Ma non chiamatemi Dottor Sottile?

      Antonella Rampino

      ROMA
      Chi lo conosce bene giura che gli sia sfuggito un solo disappunto, derivante dalla lettura dei quotidiani di ieri mattina: ?Ma perch?
      continuano a chiamarmi Dottor Sottile? Se i giornalisti prendessero atto dello stupore che quell’incallito stereotipo fa emergere ogni volta che ci si accorge che ho cuore e passioni, ne sarei umanamente felice...?. Giurano che Giuliano Amato sia perfettamente consapevole di quanto possa essere irto il cammino che porta al Colle pi? alto. Giurano che anche ieri, giornata in cui nel gioco politico e partitico dei Palazzi s’? vistosamente rafforzata la candidatura di Massimo D’Alema, Giuliano Amato fosse lieve, sorridente, alacramente al lavoro in un vortice di contatti telefonici di centrosinistra e di centrodestra. Ben consapevole, lui, che la debolezza pu? rivelarsi forza, che il non avere un partito alla spalle, il non scendere in campo apertamente, perfino il sottrarsi alla pubblica rappresentazione potrebbero alla fine risultare vincenti. Come sa benissimo anche l’avversario: ?L’unico nome che D’Alema teme ?
      quello di Amato?, ammette un dalemiano di primissima fila. Per l’ampiezza dello schieramento trasversale che potrebbe concretamente
      materializzarsi se il centrosinistra scegliesse il ?metodo Ciampi? come lo intende Berlusconi, ovvero presentando una rosa di nomi e non il ?D’Alema secco? che tanto poco piace al socialistissimo Roberto Villetti. Oppure anche in Aula, se ci fossero difficolt? per D’Alema anche alla fatidica quarta votazione. La gittata del campo ? lunga, la gara aperta, gli scenari molteplici. ?Io il 13 maggio festegger? il mio compleanno e l’elezione che port? al Quirinale sette anni fa un mio carissimo amico, Carlo Azeglio Ciampi? ? l’ultima dichiarazione pubblica che ha rilasciato in materia, non a caso citando proprio il pi? amato dagli italiani.
      L’impostazione non ? cambiata, e anzi dall’agenda del socialista laico e non credente che per primo ha riconosciuto che ?? stato Cristo a
      portare nel mondo il valore dell’amore ? per l’11 giugno mattina non ? stata cancellata la presentazione alla stampa estera del suo ultimo libro, ?Un altro mondo ? possibile??. Non per evitare di dar buca ad Umberto Eco, ma per segnalare che tutto va avanti come sempre, come gi? stabilito. E proprio la tranquillit?, l’immaterialit? di Amato, ? quel che ieri rendeva palpabile la sua presenza di candidato al Quirinale.

      Nella corsa per il Colle c’? chi getta in campo tutta la propria leadership, la caratura di una storia politica di segno forte, e anche una considerevole capacit? negoziale propria e dei propri fedeli, e chi invece si rappresenta all’opposto, ?pi? pel levare che pel mettere ?, come Michelangelo raccontava il metodo dello scolpire il Mos?. Ieri D’Alema ? apparso in Transatlantico, ha concesso battute anche ai cronisti, ha sorbettato caff? alla buvette, ha scatenato tutti i suoi confidando di tenersi occupato soprattutto ?con una biografia di Omero?. Giuliano Amato alla Camera c’era, in Aula si votava per l’ufficio di presidenza, e il Presidente ha regolarmente votato, come attestano i bollettini di Montecitorio. Ma nessuno lo ha veramente visto. La parlamentare della Margherita Cinzia Dato, che con lui firm? un disegno di legge senatoriale
      per le quote rosa, giura d’averlo intravisto, in un corridoio laterale
      e con Massimo D’Alema, di aver lanciato con un sorriso una spericolata
      battuta, ?ma allora non ? vero che c’? ruggine tra voi per il Quirinale...?,ma chiss? se era veramente lui, chiss? se erano veramente loro, impegnati in un cordiale conversare...

      Corridoi laterali, ascensori non accessibili ai cronisti parlamentari, pranzo a casa con la moglie Diana,molte carte da sistemare nel nuovo ufficio aMontecitorio, chiusura di giornata alla riunione del comitato direttivo di Astrid, l’associazione di giuristi che si occupa di riforma dello Stato, anche dal punto di vista costituzionale. Una giornata navigando tra segnali positivi e meno. Moltissime telefonate. I leader del centrosinistra, Prodi, Fassino, ovviamente Rutelli di cui si conoscono i non ufficiali mal di pancia di fronte alla candidatura D’Alema: in ballo c’? la questione
      della ?rosa?. Il centrosinistra decider? per un nome solo, quello di
      D’Alema, o offrir? all’opposizione due, tre opzioni? Colloqui riservatissimi, ovviamente. Come anche con esponenti di primissimo piano del centrodestra: non casuali le dichiarazioni ieri dell’uddiccino
      Buttiglione (?I nomi che si fanno per primi son quelli che per primi sono bruciati?) e di Gianfranco Fini (?Attendiamo dal centrosinistra una rosa di candidati?). Segnali accolti con soddisfazione, come anche il sondaggio riservato dell’Espresso tra 110 parlamentari anonimi che d? Amato a 36 sui 22 gradimenti di D’Alema, il lancio dell’Economist per un Presidente
      bipartisan, pena le riforme a rischio... Segnali, tasselli di un mosaico
      tutto da comporre.

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