18/4/2006 ore: 11:04

"EtMaintenant..." Italiani in Svizzera: «Il nostro voto da figli di operai»

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    marted? 18 aprile 2006
      Pagina 8 - Politica


      ?TRA IL PROFESSORE E IL CAVALIERE NON C’? STATA PARTITA?

      Italiani in Svizzera
      ?Il nostro voto da figli di operai?
        ?Solo Tremaglia si illudeva che fossimo di destra?
          inchiesta
          Fabio Poletti

          ZURIGO
          ?Solo Tremaglia, solo quel mona poteva pensare che avremmo votato a destra...?. Anselmo Genovese, 69 anni di Treviso, a Zurigo da quando ne aveva 16, passaporto italiano, nemmeno un documento elvetico come la sua seconda moglie che arriva dalla Russia ma non come il figlio che ? nato qui e ha quindi il doppio passaporto, ? il meno stupito di questo risultato che porta Romano Prodi a Palazzo Chigi grazie anche - al Senato, soprattutto - al voto degli italiani all’estero. ?Da noi c’? la stampa libera. Scrivevano che Berlusconi faceva gli affari con la mafia. Ma come si fa a fidarsi di un imprenditore che si butta in politica per salvare le sue aziende e poi si fa le leggi su misura?? domanda e si risponde questo imprenditore ormai in pensione, casetta vicino al lago dopo una vita a vendere automobili.
            Vecchi e giovanissimi
            ?Almeno i candidati dell’Unione li conoscevamo, gente come noi... Gli altri: quelli di Forza Italia, di An, per non parlare dei leghisti, sono spuntati solo a due settimane dal voto...?, conferma Salvatore Di Consilio, 54 anni, partito 37 anni fa da Ciffoni Sei Casali in provincia di Salerno per fare l’operaio in una grande falegnameria e oggi sindacalista dell’Unia - edili e metalmeccanici - e consigliere comunale a Zurigo per il Partito Socialista Svizzero. Il suo voto ha portato in Senato Claudio Micheloni, origini abruzzesi, presidente delle Colonie libere elvetiche, una delle storiche associazioni di immigrati, 47 mila preferenze con l’Unione tra gli italiani finiti a lavorare in Svizzera, molti dei quali non hanno ancora il doppio passaporto. Molti dei quali non hanno potuto votare nel 2003 la lista ?Second plus?, la seconda generazione di immigrati che ha cercato senza riuscire di entrare nel Parlamento locale, bloccata da troppi pochi voti e dal successo del populista Cristoph Blocher, osannato da Joerg Haider e da Jean-Marie Le Pen.
              Molto meglio ? andata questa volta. Con i 13 mila italiani di Zurigo - 83 mila nella circoscrizione consiliare - che hanno votato in massa per corrispondenza e tre su quattro per Romano Prodi. Un voto scontato, dicono ai tavoli del ristorante Cooperativa che fa parte dell’associazionismo italiano in Svizzera, pi? di un secolo di vita,

              l’antifascismo nel Dna.
              ?Tra Prodi e Berlusconi non c’? stata partita?, fa due conti Andrea Ermano, nato a Tolmezzo 50 anni fa, in Svizzera dal ‘79 per studiare Filosofia all’universit?, grecista, docente universitario, editore dell’Avvenire dei lavoratori diretto in passato da Ignazio Silone. ?I giornali italiani si leggono poco. La tv giusto Rai1 e Canale 5... Sono stati soprattutto i quotidiani locali a orientare il consenso. C’? un giornale di lingua tedesca che spiegava che in molti Paesi europei Berlusconi non avrebbe nemmeno potuto essere candidato e in altri lo avrebbero messo in carcere?. Un messaggio forte, fortissimo. Che ha fatto breccia anche sui giovanissimi come Rocco Altobelli, 18 anni, figlio di un operaio italiano arrivato a Zurigo a met? degli Anni Ottanta, nemmeno un dubbio anche se era il primo voto: ?Berlusconi dicono che c’entra con la mafia. In cinque anni di governo non ha fatto nulla... Me lo ha detto mio padre?. Suo padre gli ha detto anche di Prodi. Magari non tanto, quello che basta: ?So che ? il capo dell’Unione. So che ? un professore. Speravo che prendesse pi? voti?.
                ?L’Italia si rifar? il look?
                Quelli che dal miracolo italiano non sono stati sfiorati e che adesso si godono questo secondo miracolo elettorale sperano che le cose cambino. ?Mi sono vergognato quando Berlusconi ha fatto le corna, ha insultato Schultz al Parlamento europeo dandogli del kap? e ha corteggiato la presidente della Finlandia. Doveva fare il presidente del Consiglio, non il playboy...?, va gi? duro Anselmo Genovese contro quell’immagine dell’italiano all’estero. ?Mio figlio mi raccontava che a scuola gli insegnanti di educazione civica usavano Silvio Berlusconi come esempio negativo. Era il paragone per spiegare il conflitto di interessi e l’interesse personale in politica. Cose difficili da capire da queste parti...?, racconta Andrea Ermano, convinto che con Prodi l’Italia si rifar? il look. ?Sa quanti italiani sono stati presi in giro dai loro colleghi svizzeri, dopo che Berlusconi aveva fatto le corna?? racconta. E fa l’elenco dei giornali di lingua francese e tedesca - ?Anche i pi? liberal, anche quelli di destra, anche quelli meno teneri con Romano Prodi? - che inorridivano a ogni apparizione di Silvio Berlusconi con il cerone, con la bandana, con le sue ville, con i calzoncini bianchi alle Bermuda, con Cesare Previti e Marcello Dell’Utri, con le corna. ?E lui se la prendeva con l’Economist che chiamava “Ecomunist”...?.
                  ?Nessun nazionalismo?
                  Alla fine la sconfitta di Silvio Berlusconi tra gli italiani in Svizzera ha solo tre cause. Anselmo Genovese fa l’elenco: ?Storicamente gli immigrati da noi sono tutti operai, da sempre i sindacati, i partiti di sinistra, al massimo le Acli sono attivissimi. Il nazionalismo di destra fa presa tra pochissimi. E poi qui c’? un’informazione pi? critica e neutrale che ha messo subito a fuoco chi era veramente Berlusconi... C’? solo da capire il motivo per cui Prodi non ha fatto cappotto?. Ci sarebbe anche altro. E questo quasi settantenne che in Italia ci viene ogni tanto e si gode la primavera sul lago di Zurigo la infila come perfidia finale: ?Ah s?, poi dobbiamo tanto a quel mona di Tremaglia... Ma non glielo avevano detto che gi? con il governo di centrosinistra si parlava di dare il voto per corrispondenza agli italiani all’estero??.

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