"EtMaintenant..." Il brindisi di Romano
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gioved? 20 aprile 2006
Pagina 3 - Primo Piano
LA CORSA AL SENATO - SI TEMONO LE MANOVRE DI DISTURBO DEL CENTRO-DESTRA
Il brindisi di Romano rovinato da Mastella
Per l’Unione sarebbe lui nel mirino del Polo
retroscena Fabio Martini
ROMA ?Le agenzie hanno appena sciorinato la lieta novella per l’Unione e alla segreteria di Romano Prodi arriva una telefonata: ?Sono Silvio Berlusconi?. Le segretarie sono emozionate: ?Professore, c’? il Presidente del Consiglio al telefono....?. Prodi si affretta: ?Pronto....?. Dall’altra parte: ?Sono Berlusconi ...?. Dopo i complimenti per la vittoria, una frase esilarante: ?Prodi, non mi faccia del male!?. Prodi esita, poi capisce: ?Angelo??. S?, dall’altra parte del telefono c’? l’imprenditore Angelo Rovati, l’uomo pi? allegro dello staff prodiano. Nell’ufficio di Romano Prodi a piazza Santi Apostoli ieri alle 18 il pi? bizzarro dopo-elezioni nella storia del Dopoguerra ? stato festeggiato con zingarate e con l’ennesimo brindisi.
In questi giorni Prodi ha trascorso quasi pi? tempo col bicchiere in mano che a pensare al nuovo governo: champagne in piazza alle 2,50 della notte dell’11 aprile, champagne al secondo piano di piazza Santi Apostoli alle 3,15, champagne a Bologna, champagne ieri sera alle 18. Ma in quello che potrebbe essere - ma non ? detto - l’ultimo brindisi della serie, Prodi ha lanciato ai suoi un messaggio di realismo: ?Brindiamo alla vittoria ma anche alle sfide difficili che ci aspettano?.
Per quanto il suo staff sia composto di persone che difficilmente amano sporcarsi le mani e l’anima, anche Prodi si ? convinto che i due voti di maggioranza al Senato gli potrebbero rendere la vita difficile, se non peggio e che dunque bisogna muoversi, far politica sulle linee di confine. Tanto pi? che ieri mattina ? arrivata a Santi Apostoli una voce eloquente e allarmante: ?Attenzione che la Cdl potrebbe votare per Clemente Mastella presidente del Senato...?. Si sa come nascono certe voci. Alcune sono fantasiose, alcune sono verosimili, altre sono vere. E non sempre ? facile accertarne subito la veridicit?. Una cosa ? certa: questa mattina alle 9,30 Clemente Mastella varcher? il portone di piazza Santi Apostoli per incontrarsi con Prodi. E se uno prova a chiedergli se sia vera questa voce che lo d? candidato del centrodestra alla presidenza del Senato, il leader dell’Udeur risponde cos?: ?Io non ne so nulla, ma certo per vincere battaglie decisive come quella del Senato, si mettono in campo tutti gli espedienti...?.
Naturalmente se Mastella fosse votato dal centrodestra avrebbe buone probabilit? di essere eletto presidente del Senato, potendo contare sulla carta su 156 voti della Cdl pi? i 3 dell’Udeur, contro i 158 dell’Unione, ma contestualmente il leader di Ceppaloni dovrebbe cambiare schieramento. Prospettiva che Mastella non prende assolutamente in considerazione. E dunque gli uomini di Prodi - ma anche quelli di Mastella e Franco Marini - si sono messi in movimento per intercettare le “disponibilit?” e i “mal di pancia” su tre fronti caldi: l’Udc, il movimento di Raffaele Lombardo, Forza Italia.
E ora che anche la Cassazione ha ufficializzato la vittoria dell’Unione, Prodi ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’architettura del governo. E dopo i colloqui con Fassino e Rutelli, il Professore ha definito un primo, decisivo punto: i leader dei Ds e della Margherita entreranno a far parte del governo con la carica di vicepresidenti del Consiglio, non assumeranno incarichi “pesanti”, ma aree di competenza vaste e non operative. Prodi ha chiesto ad Arturo Parisi di entrare a far parte del governo ed ? possibile che il presidente federale della Margherita - che da giovane ha studiato alla Nunziatella - vada a fare il ministro della Difesa. Definita anche un’altra casella decisiva, dato il quadro traballante: ministro per i Rapporti col Parlamento sar? il ds Vannino Chiti. Su questo Prodi e Fassino si sono trovati pienamente d’accordo: l’ex presidente della regione Toscana ha le doti di pazienza e di dedizione al compito ricevuto che ne fanno l’uomo giusto per cucire le incerte suture della maggioranza ulivista.
Ancora da definire invece lo staff di Prodi a palazzo Chigi: per ora l’unica casella sicura riguarda il capo della segreteria. Sar? Angelo Rovati, ex nazionale di basket, milanese, marito della stilista Chiara Boni, uomo di vaste relazioni oltrech? personaggio di proverbiale buonumore e capace di “far squadra” come pochi altri. E nei tanti pourparler delle ultime ore si ? fatta strada anche l’idea di far partire, se non subito, molto presto i gruppi unitari dell’Ulivo. Alla Camera c’? gi? un capogruppo in pectore: Dario Franceschini, attuale numero due della Margherita. Per Prodi resta la spina della presidenza della Camera e tra i suoi amici qualcuno gli ha fatto un’obiezione di metodo: ?Ma non era meglio se dall’inizio, avessi proposto una presidenza all’Ulivo e una a Rifondazione??. Un argomento, in via informale, ha fatto anche Bertinotti.
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