"EtMaintenant..." Fassino: non si cambia il cavallo migliore
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domenica 7 maggio 2006
Pagina 2 - Primo Piano
VIGILIA BOLLENTE DOMANI PRIMA DEL VOTO VERTICE PRODI-BERLUSCONI
Fassino: non si cambia il cavallo migliore
Rutelli: rischiamo di romperci l’osso del collo
retroscena AMEDEO LA MATTINA
ROMA Romano Prodi e Silvio Berlusconi dovrebbero incontrarsi domani mattina, prima che i 1.010 elettori comincino a votare per il presidente della Repubblica. Sar? forse l’ultimo tentativo di trovare un’intesa sul nome di Massimo D’Alema, la cui candidatura rimane in campo nonostante i timori, i mal di pancia e perfino la contrariet? di alcune forze politiche dell’Unione come la Rosa nel pugno. Una candidatura che non si ? arenata dopo il no opposto dalla Cdl e comunicato da Gianni Letta a Ricky Levi, il consigliere di Prodi che ? stato incaricato di esplorare le intenzioni del centrodestra.
Il cilindro Anche se Rutelli ? molto preoccupato: ?Rischiamo di romperci l’osso del collo? ha detto a chi gli ha parlato ieri sera al termine di una giornata convulsa. Dunque, un ulteriore tentativo di coinvolgere l’opposizione e centrare cos? l’obiettivo di un largo consenso verr? fatto direttamente dal premier in pectore: se Berlusconi dovesse ribadire il suo veto al presidente dei Ds, allora il centrosinistra punter? a eleggerlo alla quarta votazione con i soli voti della maggioranza.
Ma nella maggioranza si ? materializzato un ?incubo?: che il Cavaliere, magari gi? domani oppure dopo le prime tre votazioni, tiri fuori dal cilindro il nome di Giuliano Amato, sparigliando i giochi come ha proposto ieri Fini al vertice del centrodestra. I Ds sono convinti che Berlusconi non far? questa mossa perch? gli conviene avere D’Alema al Quirinale. Non pu? dirlo apertamente dopo averlo indicato al ludibrio dell’elettorato che ha premiato Forza Italia e che dovr? tornare a votare a fine maggio per eleggere i sindaci di Milano, Torino, Roma e Napoli. Insomma, nella Quercia, e non solo, la convinzione ? che alla fine, a scrutinio segreto, arriveranno un bel po’ di voti da parte della Cdl. Pi? scettico Francesco Rutelli preoccupato sulla tenuta della stessa Unione, mentre per Franco Marini e Dario Franceschini non ci sono subordinate a D’Alema. ?E se ci sono mal di pancia - sostiene un autorevole esponente della Margherita - abbiamo pronti i flaconi di Malox?. In ogni caso, dopo il no della Cdl, la parola torna alla Quercia. Almeno su questo tutta la Margherita, e il resto della coalizione, ? unita. Nel vortice di telefonate con Prodi, Rutelli e gli altri leader, ieri Fassino non ha fatto altri nomi, n? quello di Amato n? quello di Giorgio Napolitano: ha tenuto la barra ferma sul nome del presidente del suo partito.
Nessun dubbio ?Noi non abbiamo dubbi - ha detto - che quella di Massimo ? la candidatura che pi? di altre unisce il centrosinistra e che potenzialmente va oltre la nostra maggioranza?.
Per Rutelli il rischio tuttavia rimane. ?Dobbiamo eleggere un Presidente della Repubblica che abbia un largo consenso e abbiamo candidati autorevoli nel nostro campo?, ha precisato uscendo dalla fondazione Italianieuropei dove ha incontrato D’Alema. Se alla prime tre votazioni questo largo consenso non ci sar?, ha aggiunto, l’Unione voter? il proprio candidato, quello ?pi? autorevole?. Negli ambienti vicini all’ex sindaco di Roma si fa presente che per? se anche alla quarta votazione D’Alema non dovesse passare, allora si apriranno tutti i giochi. E si passerebbe ad altri candidati, questa volta veramente concordati con il centrodestra.
?Bisogna fare ogni sforzo per sbloccare il veto dell’opposizione su D’Alema?, spiega il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. Rifondazione comunista e il Pdci puntano dritti a eleggere il presidente della Repubblica a maggioranza semplice. Chi ha parlato con Fausto Bertinotti ha registrato questa convinzione: l’Unione dovrebbe prendere ?un’iniziativa forte? a sostegno di D’Alema affinch? ottenga il pi? largo consenso nel Parlamento. E nel Prc sono sicuri che ?se questo non avverr?, alla quarta votazione il centrosinista ce la far? da solo?. Negli ambienti dei partiti della sinistra guardano con un certo sospetto le mosse di Rutelli: in molti pensano che il presidente dei Dl voglia assicurazioni sul governo, di non essere schiacciato da un asse Prodi, D’Alema, Bertinotti, soprattutto se Fassino alla fine andr? ad occupare la casella di ministro degli Esteri. Ovviamente nel giro stretto di Rutelli queste considerazioni vengono commentate come ?illazioni?, sottovalutando invece il rischio di finire a gambe all’aria anche alla quarta votazione: ?E poi che succede? Non si mette a repentaglio anche la nascita del governo??.
Imprevedibile Insomma, la via crucis di D’Alema inizier? domani: la sua salita al Quirinale ? irta di imprevisti e colpi di scena, essendo questa un’elezione assolutamente imprevedibile. Una cosa ? certa: i Ds che hanno l’ultima parola sul candidato non arretrano di un millimetro dal loro presidente. ?Non c’? alcun dubbio?, afferma Gavino Angius. Alle prime tre votazioni il centrosinistra voter? scheda bianca, tranne l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro che scriver? nella scheda il nome della neo senatrice Franca Rame. Ma dopo si comincer? a fare sul serio. E sar? un terno al lotto.
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