31/5/2006 ore: 11:29

"Elezioni" Veltroni: «subito i comitati»

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    mercoled? 31 maggio 2006

    Pagina 4 - Primo Piano

    IL FUTURO DEL CENTROSINISTRA - DOPO L’ESITO POSITIVO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE L’AGENDA DELL’UNIONE RIPARTE DAL PROGETTO POLITICO PIU’ AMBIZIOSO

    Veltroni accelera
    ?Come per l’Ulivo subito i comitati?
      ?E’ il sogno di una vita, io far? la mia parte?

      colloquio
      FABIO MARTINI
        ROMA
        Nel calore della sua casa di via Velletri, un appartamento al primo piano rimodellato dalla moglie architetto, Walter Veltroni ogni tanto fa una smorfia di dolore. Ma la malattia ? alle spalle, il sindaco di Roma ? tornato ad indossare una camicia colorata, soprattutto gli ? tornata la faccia di uno contento. Lo fanno sorridere i numeri rotondi che lo hanno gratificato e quel muro del 60% superato in una citt? come Roma nella quale benpensanti, conservatori e nostalgici sono stati sempre vicini al 50%. Ma dopo un successo cos? plateale Veltroni pu? tornare a pensare a se stesso come ad un leader nazionale e difatti non solo accetta di parlare della prospettiva del partito democratico, ma fa qualcosa di pi?: ?E’ dal 1989 che vado dicendo che dobbiamo accelerare ed ? dal 1993 che gli elettori ci chiedono di andare avanti. A questo punto mi domando: che altro diavolo dovrebbe succedere per farci decidere? Pi? di 10 anni ci abbiamo messo, adesso l’ora ? arrivata!?.

        Ma il “tic-toc” accademico delle interviste per ora aveva fatto capire che Ds e Dl vorrebbero tirarla per le lunghe, non le pare? Qualcuno ha parlato delle Europee del 2009... ?Santo Dio, ma no! No, non possiamo pi? aspettare: questo processo deve partire nei prossimi mesi, mica nei prossimi anni. E’ il sogno della mia vita politica e lo vedo ad un passo?. E Walter Veltroni? Si limiter? a dar consigli dal Campidoglio? ?Senza nulla distogliere alla mia attivit? di sindaco, io dar? una mano...?. Ma chi lo conosce sa che d’ora in poi Veltroni dar? qualcosa in pi? di una mano. Lo si ? detto tante volte, ma stavolta ? quella vera: quando verr? il tempo, Walter Veltroni non si tirer? pi? indietro, parteciper?, in prima persona e senza timidezze, alla competizione per la scelta di chi - dopo Prodi - guider? il centrosinistra nella prossima sfida per Palazzo Chigi.

        Futurologia, ma non troppo, gli altri candidati si stanno gi? posizionando e Veltroni ci scherza: ?Oramai sono diventato un vecchio saggio, anche se nei momenti pi? difficili, quando si vedono le persone, ho dato una mano?. Di pi? Veltroni non dice. Ma negli anni che hanno preceduto il rientro in Italia di Romano Prodi, dietro le quinte il sindaco di Roma non si ? mosso per guadagnare la prima fila. E nella primavera del 2005, quando il Professore ? entrato in crisi, Veltroni non ha sgomitato ed ? stato allora che un esponente della Margherita, oggi ministro, fece una battuta eloquente: ?Siamo andati a prendere Walter a via Velletri con la limousine ma lui non ? sceso...?. Ma al prossimo ?giro?, quando Prodi uscir? di scena (il Professore lo ha annunciato una sera di pioggia di due anni fa alla festa dell’Unit? di Genova, non lo ha pi? ripetuto, ma la promessa resta), il sindaco di Roma sar? in campo, anche perch? non avverte pi? una certa tendenza a tenerlo alla larga da parte degli altri big dell’Unione: ?Forse, pu? essere stato cos? nel passato, ora no. Oggi non ho questa impressione, l’atteggiamento verso di me ma anche verso Roma ? molto cambiato?.

        Veltroni ha idea precisa sul decollo del partito democratico: ?Una forza che non potr? essere la somma di due partiti, la fusione degli stati maggiori provinciali e nazionali. I singoli, le associazioni non dovranno sentirsi stranieri, nessuno dovr? chiedergli: da dove vieni??. Sembra un discorso alato e invece par di capire che Veltroni pensi ad una rete come quella dell’Ulivo del 1996: ?Allora ricordo bene che accanto ai partiti, pullularono i “Comitati per l’Italia che vogliamo”. Coinvolsero centinaia di migliaia di volontari ma poi quella energia si disperse un po’. E invece la passione quando bussa alla porta non te la puoi lasciar scappare?. E dunque Veltroni immagina qualcosa di analogo? ?Certo, penso che i “Comitati per il partito democratico” debbano partire il prima possibile?.

        Un modo per rompere il dibattito da iniziati (chi fa il leader?) che in queste settimane ha seguito la nascita dei gruppi parlamentari dell’Ulivo e lui aggiunge: ?Io dico: proviamo a rovesciare la piramide: partiamo, non retoricamente, dal basso e poi ci sar? una selezione naturale. Una cosa ? certa: il processo verso il partito democratico non pu? partire dalla leadership?. Un partito nel quale, una volta stemperate le provenienze, i vari leader ripartiranno alla pari? ?Saremo tutti alla stessa stregua?. E se uno gli chiede se oramai faccia fatica a ripensarsi in una struttura di partito tradizionale, lui non ci pensa un attimo e di getto dice: ?Assolutamente s?!?. E prima di congedarsi, con nonchalance, il sindaco fa sapere: ?Mi ha chiamato il cardinale Ruini per farmi doppi auguri. Mi ha fatto piacere?.

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