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"Ds" Mussi, via all'operazione socialista

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    martedì 20 febbraio 2007

    Pagina 16 - Politica



    QUERCIA DIVISA / Boselli ai suoi: Fassino non può tollerare che alla fine nel Pse ci saremo solo noi
      Mussi, via all'operazione socialista
      «Quella tradizione non può sparire»

      Il ministro tenta la «rifondazione» con lo Sdi e i dissidenti di Angius


      Maria Teresa Meli

      ROMA — La maggioranza del partito, per denigrarlo, lo accusa di volersi unire a Rifondazione comunista. Ma lui, Fabio Mussi, leader del Correntone, candidato alla segreteria ds contro Piero Fassino, ha in mente di metter su una più complicata (e forse utopica) «Rifondazione socialista». E la spiega così: «È impensabile — dice il ministro dell'Università e Ricerca — che nel nostro Paese venga a mancare una grande forza di sinistra di ispirazione socialista».

      Va bene, ma, com'è noto i socialisti sono sparsi un po' dovunque e, tanti, hanno traslocato, armi e bagagli, a destra. Per questa ragione il leader del Pdci Oliviero Diliberto approfitta della situazione e invita i diessini che «non aderiranno al Partito Democratico a unirsi al Pdci ai Verdi e a Rifondazione (comunista, ovviamente; ndr) ». Ma se Paolo Cento respinge con fermezza l'appello alla grande sinistra, ricordando a Diliberto che «l'ostacolo è la falce e martello», figuriamoci Mussi, che fu uno dei protagonisti della svolta occhettiana.

      E allora? E allora, al di là del ponte che divide socialisti e diessini, il presidente dello Sdi Enrico Boselli sta alacremente lavorando. Immagina di tenere un'iniziativa del suo partito prima del congresso della Quercia di Firenze. Un'iniziativa a cui vuole invitare i leader delle minoranze ds. Ovvero Gavino Angius, promotore della terza mozione (con cui negli ultimi tempi si sente di frequente) e i leader del Correntone Mussi e Cesare Salvi. L'operazione non è ancora partita, ma dei contatti ci sono stati. E uno dei grandi tifosi di questo progetto è Emanuele Macaluso, che del Partito Democratico, non vuole neanche sentir parlare.

      L'iniziativa di Boselli, com'è chiaro, non rallegrerà Fassino, il quale, in questi giorni, ha già il problema della controffensiva delle minoranze che un po' dovunque, in Italia, denunciano pressioni e intimidazioni della maggioranza. Clamoroso il caso dell'Emilia Romagna che ha spinto Sergio Sabattini, ex deputato, sindaco di Porretta Terme, esponente di spicco dello staff di Achille Occhetto ai tempi della svolta, ad abbandonare il partito. O che ha indotto la parlamentare del Correntone Katia Zanotti a denunciare la vicenda, beccandosi della mentitrice dal segretario in persona. Ma quella di Boselli più che un'offensiva è un tentativo di difendersi «dall'attacco dei Ds che puntano alla scissione o all'annullamento del mio partito». Per dirla in termini non aulici trattasi di restituire pan per focaccia.

      E qui si torna al nocciolo vero della questione, a quel termine - socialista - di cui lo Sdi già si fregia, che intriga Angius e Mussi e che il Partito Democratico, inevitabilmente, archivierà. «Secondo me Fassino - ha spiegato Boselli ai suoi - non sopporta l'idea che alla fine l'unica forza socialista nel Pse e nell'Internazionale saremo noi, ed è per questo che tenta di farci scomparire». Ragionamenti analoghi si vanno facendo dalle parti delle minoranze Ds: «Pensate - ha osservato Peppino Caldarola con alcuni compagni di partito - a una federazione di forze che si richiamano al socialismo, che stanno nel Pse e nell'Internazionale, mentre Fassino, con il suo Pd, è costretto a starne fuori». E anche Valdo Spini, esponente di spicco del Correntone, è convinto che il segretario della Quercia si stia agitando tanto perché non sopporta che in Italia vi siano forze che si richiamano al socialismo, quando tra un po' i Ds non potranno più farlo: «Forse - ironizza Spini - qualcuno è geloso dei consensi che stiamo ricevendo nel campo della diaspora socialista...».

      Quel che sarà non è ancora chiaro, perché prima che si incontrino le strade di chi (la sinistra del Correntone) ha sfilato a Vicenza e di chi invece (lo Sdi) quella manifestazione ha censurato, ce ne vuole. Ma se l'iniziativa di Boselli vedrà la luce e se tutti i leader delle minoranze vi prenderanno parte come ospiti di riguardo, per Fassino sarà un problema.

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