27/10/2006 ore: 10:26

"Deviati" Per il Polo lo scandalo serve a liquidare il governo istituzionale

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    venerd? 27 ottobre 2006

    Pagina 5 - Primo Piano

    IL LEADER AZZURRO E’ CONVINTO CHE IL NUOVO CAOS NASCA DA UN PROGETTO PRECISO


    Per il Polo lo scandalo serve
    a liquidare il governo istituzionale

    retroscena
    AUGUSTO MINZOLINI

    ROMA
    Una vecchia volpe come il segretario del Pri, Francesco Nucara, descrive cos? lo scenario dell’ultima “bomba” scoppiata nel palazzo, facendo un paragone con il ‘94. ?All’epoca c’era il governo Berlusconi, processato sulle piazze, che aveva pochi voti di maggioranza al Senato e che voleva riformare le pensioni. Nella politica fece irruzione la Procura di Milano e alla fine fu fatto fuori. Oggi c’? il governo Prodi che ? contestato da tutti per la finanziaria, che ha pochi voti al Senato e anche lui vuole riformare le pensioni. Con la sortita di oggi la Procura di Milano ? entrata in campo per salvarlo, ma far? la stessa fine di Berlusconi nel ‘94?.

    Sulla scena tormentata di questo autunno politico mancava solo la procura di Milano. Con ieri al tavolo dove la posta in gioco ? la sopravvivenza del governo Prodi si sono seduti proprio tutti. Sono gli stessi giocatori che si fronteggiano da quindici anni e si conoscono a menadito. Per l’occasione ? scoppiato l’ennesimo scandalo. In quello precedente, quello sugli spioni Telecom, Romano Prodi ci rimase male quando sulla notizia che lui era nell’elenco degli “spiati” non scoppi? un “caso”. Ieri il nuovo scandalo non se l’? lasciato scappare. La procura di Milano, infatti, ha aperto un’inchiesta su una serie di accertamenti “illegali” che ci sarebbero stati nella banca dati dell’anagrafe tributaria sul patrimonio del premier e della sua famiglia. A sentire le ultime voci, nell’elenco dei supposti ?sorvegliati? ci sarebbe anche Giorgio Napolitano e forse Piero Fassino. L’inchiesta - il particolare non va sottovalutato - ha preso il via da un esposto fatto da un dirigente del ministero dell’Economia all’indomani delle ultime elezioni, cio? quando al governo gi? c’era il centro-sinistra.

    Inutile dire che i risvolti della vicenda, e il can can che ha suscitato, sono squisitamente politici. Per i tempi e per gli obiettivi: tutti sanno, infatti, che il governo non sta navigando in buone acque e proprio in questi giorni sul tappeto c’? la delicata nomina del nuovo vertice dei servizi sulla scia delle inchieste sul rapimento dell’imam Abu Omar e del centro di spionaggio Telecom, tutte questioni su cui il nuovo scandalo distoglie l’attenzione; il bersaglio quasi dichiarato, invece, ? il governo precedente nelle persone di Tremonti e di Berlusconi che avrebbe fatto ?spiare? gli avversari.

    Che questa sia logica che ? dietro all’operazione ? venuto chiaro con il passare delle ore nella giornata di ieri. Prodi non ha commentata il caso in pubblico. E anche le sue congetture in privato sono rimaste sul piano delle supposizioni senza nomi. ?Quella denuncia - si ? limitato a ipotizzare il premier - ? stata fatta dopo il cambio di guardi al ministero, perch? qualcuno si ? sentito pi? libero. Come diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca...?. Quello che il Professore non ha detto piano piano lo hanno gridato ai quattro venti, invece, i suoi uomini. ?Che ci sia una ratio politica - ha osservato Franco Monaco, uno dei ventriloqui del premier - ? chiaro. So solo che tutti quegli uffici fanno capo al ministro dell’Economia che all’epoca era Tremonti...?. Piero Fassino, segretario dei ds, arriva a dire che Tremonti e Berlusconi debbono rendere conto al paese sullo ?spionaggio fiscale? contro Prodi. Cesare Salvi ha parlato di Watergate. Mentre un altro prodiano, Pierluigi Castagnetti, ricorda: ?In campagna elettorale hanno usato le informazioni sulle donazioni ai figli?.

    L’opposizione, invece, d? tutta un’altra lettura della vicenda. ?Ma quale complotto! - si infuria Tremonti - Chi ha fatto quegli accertamenti ? rintracciabile sui computer. Sono solo dei guardoni pirla. La storia delle donazioni? E’ un atto pubblico che si pu? avere alla conservatoria dei registri immobiliari e in Emilia era sulla bocca di tutti, una sorta di leggenda metropolitana che risult? vera?. Discorsi uguali a quelli del Cavaliere. ?E’ Prodi che sta creando il grande fratello - ha spiegato ai suoi -, adesso ha dato in pasto a questi guardoni anche i conti bancari. Comunque, questo supposto scandalo ha una lettura tutta politica: lui sa che ha i giorni contati e cerca di salvarsi. Nell’Unione sta sulle palle a tutti. Io sto parlando con molti senatori e molti sono insoddisfatti. Non voglio che passino con noi, gli spiego solo che questa maggioranza rischia di mandare il paese in rovina. E ho capito che tra di loro c’? chi per storia personale e per cultura non pu? votare una finanziaria del genere. Per questo ? probabile che Prodi cadr?. Ma nessuno si sogni che la sua caduta ci porter? alle elezioni, Napolitano non lo permetter? mai. Ci sono due possibili soluzioni: o un un altro governo, con la stessa maggioranza guidato da una faccia pi? presentabile ed ? un’ipotesi che noi osteggeremo; o un governo istituzionale, tecnico, di larga coalizione, che noi potremmo anche accettare?. E l’altra sera con un amico che lo ? andato a trovare il Cavaliere ha fatto anche qualche nome per la successione a Prodi. Su D’Alema ha convenuto con il suo interlocutore che sarebbe il migliore ma non si pu? fare. Su Marini ha detto: ?Macch?. Poi per chiudere il discorso si ? limitato a dire: ?Vedrete che la sinistra far? il nome di Mario Monti...lo sceglieranno loro?. Nell’anticamera di Palazzo Grazioli, per?, i suoi consiglieri parlavano di Lamberto Dini: l’uomo che gli successe nel ‘94. Ancora quel maledetto ‘94.

    Questi sono i discorsi che fa a viso aperto il capo dell’opposizione. E questo basta e avanza per comprendere il nervosismo del premier. La guerra ? spietata e le battaglie sono tante. ?C’? chi parla di un dossier confezionato dai servizi su nemici di Berlusconi - ha spiegato ieri in una riunione di Forza Italia, il presidente del comitato dei servizi segreti, Claudio Scajola -. Ebbene la lista fu redatta nell’agosto del 2001 quando Nicol? Pollari non era ancora capo del Sismi. Fu opera del suo predecessore che con il governo di Berlusconi non aveva nulla a che fare?.

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