"Conti" Soldi: «Noi coop oggi assumiamo farmacisti»
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luned? 3 luglio 2006
Pagina 3 - Oggi
L'Intervista
Aldo Soldi - Il presidente delle coop di consumo soddisfatto: ? un colpo alle lobby, mai sentito il ministro
?Noi coop oggi assumiamo farmacisti?
Roma ?Giuro: Bersani non l’abbiamo sentito, non abbiamo saputo nulla fino alla fine. In tarda mattinata di venerd? un giornalista ci ha allertati, dicendoci che forse ci sarebbero state novit?. Aldo Soldi, presidente delle cooperative di consumo della Legacoop, smonta punto per punto le accuse (e i sospetti) partiti dal centro-destra sul decreto liberalizzazioni. La concertazione? ?Il vecchio governo non ha mai voluto incontrarci, intanto per? vedeva i farmacisti?. La salute dei cittadini? ?A quella ci pensa il governo: i farmacisti stanno legittimamente difendendo i loro interessi. Ma non parlino di salute: anche noi ci teniamo alla salute della gente?. Infine lo slogan sulle coop rosse: ?A noi fa capo circa il 17% del mercato. Oltre l’80% ? di privati?. Secondo Soldi l’effetto sul giro d’affari sar? limitato, ma sar? davvero dirompente per i consumatori. ?Accadr? anche un’altra cosa rivoluzionaria per questo Paese: i cittadini potranno conoscere il prezzo dei farmaci prima di acquistarli. Sembra un’ovviet?: ma oggi in farmacia questo ? impossibile?.
Lei ? proprio certo che Bersani non lo ha visto in questi giorni....
?Nooo, certo come faccio a dimostrarlo. ? davvero una forzatura dire che questa parte del decreto agevola le coop, per diverse ragioni. La prima delle quali ? che c’? un interesse di tutta la grande distribuzione su questo argomento. E alla fine saranno pi? gli ipermercati privati che quelli coop ad avvantaggiarsene. Pi? volte la federdistribuzione ha chiesto ai precedenti governi di fare interventi di liberalizzazione su medicinali da banco. Non ? una novit?.
Poi anche tra i tassiti ci sono le coop, e anche tra i farmacisti...
?S?, e quelli oggi si sentono penalizzati. Ma il problema ? che il decreto va incontro ai consumatori. Oggi si dice che agevola le coop perch? noi abbiamo presentato un progetto di legge che va in quella direzione. Non ci dimentichiamo che ? stato firmato da 800mila persone. Ogni tanto mi viene voglia di dire che le farmacie sono 16mila e la questione riguarda milioni di consumatori?.
Quando avete raccolto le firme avete avuto pressioni anche dagli altri gruppi, non cooperativi?
?Gli altri gruppi, specialmente quelli multinazionali, spesso gi? fanno attivit? di vendita di medicinali, perch? operano in Paesi dove ? gi? consentito. Dunque non la considerano una cosa eccezionale. Noi abbiamo fatto la campagna in quanto associazione di imprese e anche consumatori?.
Le reazioni dei cittadini?
?La gente faceva la fila per firmare. E non solo: hanno firmato anche molti farmacisti. Perch? la liberalizzazione fa bene al mercato. C’era obiettivamente una forte richiesta dal basso?.
Siete gi? pronti per offrire questi prodotti? Quanto tempo vi occorre per prepararvi?
?Avendo fatto la proposta di legge, noi avevamo gi? iniziato a contattare i fornitori: alcune delle grandi multinazionali e alcuni piccoli produttori italiani. L’universo dei produttori ? molto articolato e interessante. Da domani (oggi per chi legge) ci metteremo al lavoro: allestire gli spazi e assumere i farmacisti. L’impegno che mi piacerebbe assumere ? che si parte subito dopo la conversione in legge del decreto?.
La vecchia maggioranza avevano preso impegni con voi?
?Noi abbiamo criticato il precedente ministro della Salute perch? assieme agli altri della grande della distribuzione gli avevamo chiesto incontri per proporre la liberalizzazione del mercato. Sapevamo che la formula degli sconti in farmacia non avrebbe funzionato: infatti ? stato cos?. Ma Storace non ci ha mai incontrato: vedeva solo i farmacisti. Quella precedente non era concertazione: era un accorod tra il ministro e i farmacisti?.
I farmacisti fanno appello alla tutela della salute...
?Chiariamo: noi siamo molto contenti che il governo abbia imposto la presenza del farmacista. Ma non possiamo accettare che esistono farmacisti “intelligenti” nelle farmacie, e farmacisti “bischeri” nei supermercati. All’accusa sui possibili abusi con l’accesso pi? facile ai farmaci, replico con il fatto che in Italia si avr? comunque la presenza del farmacista, cosa che non accade in nessun altra parte del mondo. Gli abusi non ci sono nel resto d’Europa: non ha senso fare confronti con gli Stati Uniti. Poi, scusate, ma nelle farmacie si vendono anche cibi per cani e per gatti, occhiali da sole, scarpe, abbronzanti. Non c’? niente di male: ma qual ? allora il problema dei supermercati??. b. di g.
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