14/6/2006 ore: 10:23
"Conti" Se invece del cuneo fiscale tagliassimo l’Irap?
Contenuti associati
Pagina 2 - Economia LA DISCUSSIONE Crescono le ipotesi alternative attorno al progetto di taglio del costo del lavoro Roma Ormai ? un tormentone destinato a non spegnersi fin quando il governo Prodi non avr? scoperto le carte. Sul taglio del cuneo fiscale per le imprese (ovvero, gli oneri impropri che i datori di lavoro pagano per ciascun dipendente) le posizioni si moltiplicano, sia tra le parti sociali che tra gli esponenti politici. Una posizione unitaria appare lontanissima. Per dirla semplice semplice: non c’? uno che sia d’accordo con l’altro. Spetter? ad una schiera di tecnici trovare la via maestra. In questi giorni un gruppo nutrito di esperti ? al lavoro nelle stanze di Via Venti Settembre. Tutti i dipartimenti del ministero - incluse le entrate - sono stati coinvolti nelle simulazioni sugli effetti che la misura potr? avere. Ma mettere assieme le posizioni non sar? affatto facile. Non c’? unit? di vedute n? sui beneficiari della manovra, n? sulle forme di copertura. E negli ultimi giorni si sta facendo largo l’ipotesi che forse sia meglio privilegiare l’Irap al cuneo. ?Se si pensa di fare, come si dovrebbe, un intervento selettivo, equo e non “a pioggia”, non ? quello lo strumento giusto - dichiara Guglielmo Epifani a Rassegna sindacale - Credo che si debbano usare pi? strumenti. Una riduzione pi? contenuta del cuneo, un’operazione sull’Irap, una sul fisco per i redditi da lavoro e pensioe?. Insomma, un mix. Ma finora fonti governative hanno lasciato trapelare una sola parola: il cuneo. ? chiaro che il governo lo vuole selettivo (cio? per alcune imprese, non tutte) e probabilmente pensa a un taglio graduale: subito 2-3 punti in meno, poi entro l’anno il resto dei 5 punti promessi in campagna elettorale. Ma i ministri si dividono sulla selezione da compiere. Se Pier Luigi Bersani parla delle aziende impegnate sul fronte della competizione (sottinteso: si escludono banche e societ? in ?odore? di monopolio tipo Autostrade), cesare Damiano punta sull’occupazione e chiede lo sconto per chi assume a tempo indeterminato. Nell’esecutivo anche diverse ipotesi sui destinatari del beneficio. Damiano vuole che per met? vada all’azienda e per l’altra met? nelle tasche dei lavoratori, mentre Massimo D’Alema ha parlato di due terzi e un terzo. Sul fronte delle parti sociali finora ? stata la Confindustria ad alzare la voce, battendo i pugni sul tavolo. Gli imprenditori vogliono tutto subito per tutt gli imprenditori. Fuori commercianti e banche. Cinque punti in meno senza nessuna selezione. ?Sar? il mercato a selezionare?, hanno dichiarato all’unisono Luca Cordero di Montezemolo ed Emma Marcegaglia. Argomento - forte - di Viale dell’Astronomia: fare una selezione ? tecnicamente impossibile. Initile dire che Confcommercio e artigiani non la vedono cos?: anche loro vogliono essere della partita. Ma il punto dolente su cui le diverse categorie si scontrano ? la copertura degli sgravi. Gli imprenditori hanno chiesto l’aumento dell’Iva, i commercianti non ne vogliono sentir parlare. E per la verit? neanche il viceministro Vincenzo Visco. b. di g. |