10/7/2006 ore: 11:14

"Conti" P.Ferrero: rischiano di pagare i soliti

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    sabato 8 luglio 2006

    Pagina 3 - Primo Piano

    Intervista Paolo Ferrero, ministro della Solidariet? sociale

    IL TITOLARE DELLE POLITICHE SOCIALI MOTIVA L’ASTENSIONE DEL PRC
    ?IL GIUDIZIO PER ORA ? SOSPESO, MA BISOGNA CONCENTRARSI SU CHI IN QUESTI ANNI SI ? ARRICCHITO?
      Il ministro: rischiano di pagare i soliti

      intervista
      [a.ba.]

      ROMA
      L’astensione sul documento di programmazione ?? un segnale?. Paolo Ferrero, unico ministro di Rifondazione del governo Prodi, cerca di gettare acqua sul fuoco ma dice chiaramente di non condividere l’impostazione di fondo della prossima Finanziaria. ?Rischiano di pagare i soliti noti?. E lo testimonia il fatto che ?Confindustria plaude mentre i sindacati sono critici?. I tagli? ?Bisogna concentrarsi su chi in questi anni si ? arricchito. Ci sono un sacco di privilegi da colpire?. Il documento messo a punto da Padoa-Schioppa prevede una manovra da 35 miliardi. Ferrero dice che quella cifra si pu? reperire ?in due anni? chiedendo nel frattempo una proroga a Bruxelles per il rientro nel 3% del rapporto deficit-Pil. ?Il ministro dell’Economia ha tutto lo spazio e l’autorevolezza per negoziare?.
        Ferrero, ne ? sicuro? Bruxelles continua a dire che l’Italia deve rientrare entro la fine dell’anno prossimo come concordato dal vecchio governo.
          ?La Commissione europea diede il via libera ad una manovra, quella di Berlusconi, che ? finta dal punto di vista della correzione. Non possiamo farci carico delle manovre sbagliate da Berlusconi alle quali Bruxelles non si ? opposta?.
            La sua astensione significa che Rifondazione voter? no al Dpef in Parlamento?
              ?Io non ho votato contro. Il giudizio sul Dpef ? sospeso. In Parlamento la discussione avverr? su una mozione, e nell’ambito di quel testo si discuter?.
                Se il buongiorno si vede dal mattino il percorso della Finanziaria si preannuncia accidentato.
                  ?Sulla manovra si vedr?. Proprio per fare una buona Finanziaria ? bene che i problemi vengano evidenziati ora, quando non siamo ancora al semaforo delle decisioni importanti?.
                    Perch? allora questo no? In fondo questo documento ? solo una cornice.
                      ?Il Dpef ? costruito in modo tale da non escludere un taglio della spesa sociale. La situazione dei conti ? disastrosa, ma la soluzione non pu? essere quella di interventi che colpiscano i soliti noti. Non gli si pu? continuare a chiedere sacrifici. Invece possiamo proseguire sulla strada della lotta all’evasione e all’elusione. Risorse possono arrivare dall’armonizzazione delle rendite finanziarie. Insomma, il governo deve concentrarsi sulle fasce sociali che in questi anni si sono arricchite?.
                        Niente tagli ai grandi capitoli della spesa come dice Padoa-Schioppa? In questo modo ? impossibile reperire 35 miliardi.
                          ?Quella cifra si pu? reperire in due anni, avendo anche il tempo per mandare a regime operazioni sul versante delle entrate. Dobbiamo evitare di uccidere il malato?.
                            In quali settori siete disposti a intervenire?
                              ?I tagli vanno discussi caso per caso. Faccio l’esempio della sanit?. Si possono ridurre le convenzioni con i privati laddove la spesa non ? efficiente. Oppure si possono eliminare i ticket sui medicinali generici come ha fatto la Regione Piemonte: si risparmia e si fa un atto di giustizia sociale. E poi perch? non tagliare gli stipendi ai manager pubblici? Se li mettiamo tutti insieme vedr? che si possono fare discreti risparmi?.
                                Nessun intervento sulle pensioni?
                                  ?Non vedo come si possa intervenire nuovamente senza peggiorare le attuali condizioni. Ma non sono contrario ad esempio ad un contributo di solidariet? per le pensioni pi? ricche?.
                                    Insomma, d?gli al ricco?
                                      ?Il fatto che Confindustria plauda e i sindacati siano critici segnala un problema. Questo governo deve scegliersi una base sociale, rendere conto alla propria gente, marcare la discontinuit? rispetto al governo Berlusconi. L’ispirazione deve essere la stessa che ha portato quattro milioni di italiani a votare le primarie e i sindacati a schierarsi a suo favore?.

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