18/7/2006 ore: 12:40
"Conti" Gizzi(Assofarm): «Date più licenze a noi»
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Pagina 7 - Politica Le farmacie comunali ?No a questo sciopero Date pi? licenze a noi? intervista Luigi Grassia Quali sarebbero allora i veri problemi del vostro settore? Ma lei invoca pi? pubblico e meno privato? Cos? si va contro la storia... In teoria ? dai privati, non dal pubblico, che dovrebbe venire la spinta alla competizione. Invece quali vantaggi derivano ai clienti dalle farmacie comunali, dove ci sono? Forse esercitano qualche effetto-calmiere sui prezzi? Non direttamente, perch? i prezzi dei medicinali sono stabiliti dalle fustelle, ma le faccio un solo esempio: quando era ministro Storace noi abbiamo aderito subito allo sconto del 20% sui farmaci che era stato voluto dal governo, invece i privati lo hanno fatto solo dopo molto tempo e tagliando appena il 10 per cento. ma questo ? soltanto un esempio, potrei citare molte altre cose e altre occasioni in cui le farmacie comunali si sono mostrate molto pi? attive sul fronte sociale rispetto alle private, con vantaggio per i clienti. All'atto pratico la Assofarm che cosa chiede? Un fifty-fifty delle licenze? Non necessariamente un cinquanta a cinquanta ma un riequilibrio delle licenze che porti a una presenza diffusa delle farmacie comunali su tutto il territorio italiano. Lei ha altre idee per liberalizzare il suo settore? Certo. Ci sono dei vincoli regolamentari che non hanno ragione di essere. Per esempio, perch? la licenza nelle farmacie private va concessa solo a farmacisti? Non c'? ragione per cui debba essere cos?, come dimostra il caso delle farmacie comunali dove questo vincolo non esiste. Nelle farmacie pubbliche si distingue la parte sanitaria vera e propria, che effettivamente deve essere responsabilit? di un farmacista laureato, da quella amministrativa che pu? toccare anche ad altri. Io per esempio sono responsabile amministrativo di una farmacia e sono laureato in architettura. |