26/5/2006 ore: 9:45

"ConfInd" «Un po’ di calma, prima pensiamo ai lavoratori»

Contenuti associati

    venerd? 26 maggio 2006

    Pagina 2 - Economia

    ?Un po’ di calma, prima pensiamo ai lavoratori?
      I sindacati frenano le pretese degli imprenditori: noi abbiamo gi? dato
        di Felicia Masocco / Roma

        IMPRESA AL CENTRO, insieme al mercato. Trattandosi di Confindustria non pu? che essere cos?. ?? normale. Ma noi al centro poniamo lavoro e diritti?, dice Guglielmo Epifani commentando la relazione di Luca Cordero di Montezemolo. Impresa e lavoro si fronteggiano, c’? da pagare il conto di cinque anni di malgoverno: a chi tocca? Per il leader della Cgil ?Si tratta di vedere come tra queste due impostazioni sia possibile un lavoro insieme e il raggiungimento di una mediazione?. Terreni di confronto, per concertare, non mancano, dal Sud alla riduzione del costo del lavoro, il sommerso, l’energia e i trasporti. Ma non sar? facile convergere sui temi strettamente legati al mondo del lavoro. A cominciare dalla riforma del sistema contrattuale su cui Confindustria vorrebbe ?stringere?. La ricetta di Montezemolo prevede una riduzione del cuneo fiscale che favorisca le imprese; dice che la legge 30 non si tocca e va solo integrata con gli ammortizzatori sociali; vuole flessibilit? d’orario senza doverla contrattare; afferma che in Italia si lavora poco in pochi e cita la Germania dove si sono fatti accordi che a parit? di salario prevedono aumento d’orario. Dimentica di aggiungere che in Germania per contratto si lavora 35 ore e i salari sono alti. Poi il richiamo forte sulla riforma dei contratti ?auspichiamo una posizione unitaria dei sindacati?, ha detto, ?basta veti?, ?non aspetteremo all’infinito?. In altri tempi sarebbe stata una dichiarazione di guerra. Ma vuoi perch? c’? da ricostruire, vuoi perch? queste posizioni erano note (se non scontate) Montezemolo non usa toni da ultimatum e i sindacati gli rispondono con savoir-faire.

        Seduti in terza fila i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ascoltato e hanno notato, ad esempio, come la platea sia rimasta sorda ad alcuni richiami del loro leader e del premier Prodi. ?Vedo una base confindustriale molto tiepida su molti passaggi. Sui, diritti, sulla coesione sociale - afferma Epifani -. Quindi capisco che c’? un problema sociale, come se il paese in questi anni fosse pi? diviso. Montezemolo - ha aggiunto - cerca di fare uno sforzo ma la sua base mi sembra pi? indietro?. Gli applausi sono mancati anche su quel ?pagare tutti, pagare meno? cio? sulla necessit? di ?lottare contro l’evasione fiscale? perch? ?chi percepisce lo stipendio in busta paga ? sicuramente penalizzato?. I sindacati lo sanno. Ed ? Raffaele Bonanni ad annunciare che Cgil, Cisl e Uil hanno messo le basi per una forte campagna contro il sommerso e l’evasione fiscale. Una controffensiva sindacale ?per costringere la classe dirigente a scegliere con chi stare? e per indicare dove si possono recuperare le risorse che servono a rilanciare il paese.

        ?Montezemolo non pu? solo chiedere - continua il leader della Cisl - Sui contratti, ad esempio, non pu? nascondersi dietro le divisioni sindacali. A generarle ? anche l’immobilismo degli altri?. Anche Luigi Angeletti, numero uno della Uil, sottolinea l’assenza di ?autocritica? delle imprese. ? positiva - commenta - l’idea di rilanciare la concertazione, non lo ? quella di ?utilizzare i soldi del cuneo fiscale per ridurre le tasse alle imprese?: le risorse liberate devono essere ?utilizzate a favore dei lavoratori?. ?Insistere su lotta all’evasione? ? anche la posizione della segretaria Ugl Renata polverini che ha trovato ?discreta? la relazione di Montezemolo ?anche se -afferma- sul taglio della spesa io sarei pi? prudente?. Infine c’? la flessibilit?, e non certo in ordine di importanza. Confindustria invita a non equipararle alla precariet? che giura di non volere e promette di combattere. Come? Chiedendo ammortizzatori e formazione. ?La flessibilit? deve essere contrattata con i lavoratori - replica Epifani - e su questo invece c’? ancora una distanza fra noi e Confindustria?. ?Il contrasto alla precariet? deve diventare una costante dell’azione di governo. Non possiamo condannare una generazione a diventare adulta con il lavoro precario?.

      Close menu