27/2/2006 ore: 10:44

"Commercio" Sempre più negozi

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      DEL LUNED?
    luned? 2o febbraio 2006

    IN PRIMO PIANO - Pagina 3

    Commercio
    il trend del dettaglio

    Sempre pi? negozi nonostante la crisi

    Negli ultimi cinque anni il saldo positivo ? stato di oltre 37mila esercizi

    Emanuele Scarci
      Trentasettemila negozi in pi? in quattro anni e mezzo: la vogli d'impresa degli operatori commerciali non si ? fermata nemmeno di fronte alla stagnazione economica italiana che ha inchiodato le vendite cmplessive intorno ai 280 miliardi. Anche se forse ha influito sulla natura giuridica delle nuove societ? del commercio: in 30 mesi il saldo tra imprese nate e cessate ha prodotto una crescita di 16mila societ? di capitale (Spa, Srl e in accomandita per azioni) e di 6mila imprese individuali. Inoltre nel primo semestre del 2005, in pi? di due casi su dieci gli imprenditori al dettaglio hanno preferito avviare attivit? nel business alimentare mentre nel non food ogni giorno ha aperto mediamente una nuova farmacia, due negozi di elettrodomestici-radio-Tv e tabaccherie, tre profumerie e cinque carto-librerie-giornali.
        Microimprenditori. A giugno 2005 erano attivi, secondo i dati dell'Osservatorio nazionale del commercio del ministero delle Attivit? produttive, poco pi? di 758mila esercizi commerciali, appunto 37mila in pi? rispetto al 2000. L'ultimo dato ha fatto salire a circa mezzo milione (il 65% del totale) l'esercito dei microimprenditori che spesso gestiscono da soli, o a livello familiare, il negozio. Un gradino pi? sotto si trovano le imprese con forma giuridica pi? sofisticata: le societ? di persona (in nome collettivo e in accomandita semplice), ferme a 160mila (il 21% del totale).
          ?Dal 2000 - osserva Maria Teresa Pucciano, dirigente dell'Osservatorio del commecio - la natalit? di nuovi esercizi commerciali ha imboccato un canale di crescita, con punte anche superiori al 2% nel 2004?. Nel semestre successivo, per?, la crescita ? scesa a mezzo punto percentuale, cio? circa 4mila negozi in pi? rispetto al dato complessivo dell'anno precedente. L'aumento ha riguardato solo marginalmente il Nord, preferendo m0lto di pi? il Sud, che ha coperto oltre la met? della crescita, e in parte il Centro. Grazie soprattutto al Lazio che ha strappato, gi? dal 2004, alla Campania il primato della regione pi? performante.

          Vince il non food. Tra alimetare e non, la spunta ancora il non food: anche nella prima parte del 2005 ? stata infatti confermata la tendenza espansiva del settore non alimentare, che registra, in termini di numero di esercizi (escludendo carburanti, farmacie e tabacchi), un incremento complessivo di 3.642 unit?, essenzialmente nel settore abbigliamento (+1.577 unit?) e degli specializzati (+1.051 unit?). In regressione gli elettrodomestici-radio-Tv (-579 unit?) e tessili/biancheria (-537), mentre tutte le altre merceologie presentano aumenti pi? contenuti.
            ?Purtroppo - interviene Antonello Oliva, dell'ufficio studi di Confesercenti - continua, sotto l'incalzare della grande distribuzione, il trend negativo del dettaglio alimentare e anche dei negozi specializzati in carni e frutta. Questo nonostante il commercio tradizionale abbia promosso una serie di innovazioni nelle categori, per esempio, dei panifici e della vendita dei formaggi. Nel non food invece ? esploso il fenomeno del franchising in molte categori merceologiche. In assoluto, per?, la carta vincente del negozio di vicinato rimane la qualit? dei prodotti e il servizio, che le catene distributive non possono offrire?.
              Confesercenti prevede che il "dimagrimento" dell'alimentare sia destinato a continuare, ma non si chiude nel recinto del negozio tradizionale e rilancia sull'associazionismo: i gruppi d'acquisto - sostiene Oliva - sono una forma moderna di commercio destinata a creare e a raccogliere i vantaggi degli acquisti congiunti e del marketing sull'insegna comune. ?Non di rado - conclude - imprenditori associati a Conad aderiscono anche a Confesercenti?.

              Crescita lenta. Le difficolt? dei piccoli imprenditori sono ingigantite dalla stagnazione delle vendite che anche nel terzo trimestre del 2005, secondo i dati dell'Osservatorio nazionale del commercio, sono risultate in lieve crescita, dello 0,8% a 70,16 miliardi, rispetto all'analogo periodo del2004. Disaggregando il dato, per?, emerge il ruolo di driver della Gdo, che ha realizzato vendite per oltre 20 miliari (+3,1%) rispetto ai 50 miliardi (-0,1%) degli esercizi tradizionali. La piccola distribuzione ha tenuto botta soltanto nel Lazio e, in parte, in Umbria e Lombardia. La grande distribuzione ha accelerato in particolare in puglia e Campania con crescite comprese tra il 7 e l'8 per cento.

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