"Commenti&Analisi" Servono interventi urgenti (C.Albonetti/Assoturismo)
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martedì 19 luglio 2005
Turismo - pagina 18
Non è più tempo di programmi teorici. Ecco le richieste di Assoturismo
Servono interventi urgenti
Per ridare fiato al turismo, vera risorsa del paese
di Claudio Albonetti * * presidente Assoturismo
Alla miopia del governo e dei politici sul turismo pare non ci sia rimedio. L'Italia continua a perdere terreno rispetto ai più diretti concorrenti: Francia e Spagna, ma anche Croazia, Grecia, Turchia e Tunisia. Il nostro paese può continuare a contare su alcune risorse, quali clima, paesaggio, arte ed enogastronomia. Questo però non basta più. Se non si vogliono perdere ulteriori posizioni, occorre che siano fatte per questo settore opportune scelte di politica economica. È significativo e rilevante che il presidente di Confindustria abbia sentito il dovere, nella sua relazione all'assemblea annuale, di sottolineare l'importanza del turismo.
Dobbiamo purtroppo ancora una volta constatare, sulla base delle anticipazioni del Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef), la vergognosa omissione del turismo dagli interventi di politica economica, a conferma che niente si vuole fare per esso, perché nulla si destina a questo settore economico. Su altri capitoli, quali per esempio infrastrutture e occupazione, che hanno rilevanti ripercussioni sul turismo, non sono date risposte puntuali.
Assoturismo ritiene assolutamente prioritario intervenire nei confronti di questo settore con pochi, ma selezionati, provvedimenti realizzabili con le risorse disponibili, evitando di disperdere l'attenzione verso il settore con l'idea, difficilmente praticabile, vista anche la ristrettezza dei tempi parlamentari, di una nuova legge di riforma quando non è stata neppure applicata quella attualmente in vigore.
A parere di Assoturismo, serve un recupero di competitività che potrebbe trovare nel Dpef, e nei provvedimenti della Finanziaria, lo strumento per rilanciare il turismo italiano. Occorre creare con urgenza nuovi posti di lavoro, occorre un paese efficiente, occorre un turismo che porti valuta dall'estero, occorrono infrastrutture di qualità. Occorrono soprattutto interventi graduati ai vari turismi, che soffrono in misura diversa l'attuale crisi. Come sono affrontati questi problemi? Con quali tempi e con quali risorse? Vogliamo una risposta seria a queste domande.
Se il Dpef non affronta questi nodi in maniera forte, le questioni di fondo non si risolvono. Non è più tempo per grandi progetti normativi nell'immediato, servono interventi urgenti per tamponare le emergenze in questo ultimo anno di legislatura. Il governo deve dirci cosa intende fare subito.
A questo proposito, ribadiamo quelli che, a parere di Assoturismo e Confesercenti, costituiscono le necessarie priorità per le imprese turistiche rappresentate. Innanzitutto una riduzione dell'aliquota Iva al 4% per le attività e i servizi turistici, per poter competere con gli altri paesi dell'area mediterranea; la cancellazione dell'aumento del 300% dei canoni demaniali marittimi, che possa evitare l'aggravarsi della crisi del turismo balneare; una proroga del termine per l'adeguamento, da parte delle imprese turistiche alberghiere, alla normativa sui servizi di prevenzione antincendio; l'accesso al credito per le pmi, finalizzato all'innovazione tecnologica e ai consorzi d'impresa; infine più soldi all'Enit per la promozione del prodotto Italia.
La situazione del comparto è tutt'altro che rosea, caratterizzata da un mercato a due velocità per la stagione estiva 2005: aumentano i flussi stranieri del turismo intermediato, ma rallentano le prenotazioni dei turisti individuali. Pesano i risultati dei primi cinque mesi: flessione di fatturato del 7,5%. Sulla base delle prenotazioni già effettuate, a oggi la stima della variazione del movimento turistico si attesta sul -0,7%, rispetto alla stesso periodo dello scorso anno. Probabilmente il dato è destinato a migliorare, soprattutto in considerazione del fatto che moltissimi operatori segnalano un consistente ritardo nelle prenotazioni della domanda individuale. I tour operator stranieri segnalano un aumento delle richieste per l'Italia, sostanzialmente confermato dagli operatori delle strutture ricettive che registrano invece un certo rallentamento dei flussi autorganizzati, soprattutto degli italiani. È giunta l'ora di lavorare seriamente per far ripartire il turismo italiano.
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