23/9/2003 ore: 9:42
"Commenti&Analisi" La «convegnite» italica nelle Reti di Velardi (A.Statera)
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OLTRE IL GIARDINO
La "convegnite" italica nelle Reti di Velardi di ALBERTO STATERA Meritoria inchiesta del settimanale "Economy" sulla "convegnite", malattia senile del "ricettismo" (ve la do io la ricetta) ormai endemica in Italia. A settembre, come ogni anno, il morbo si è risvegliato al workshop Ambrosetti di Cernobbio. Delle salatissime giornate a Villa d’Este, che le aziende pagano generosamente, già si ricordano soltanto due "eventi": l’arrivo di Naomi Campbell mano nella mano con Matteo Marzotto, che poi per la performance ha dovuto subire un liscio e busso della famiglia, e l’incedere di Cesare Romiti, l’unico a non essere stato spintonato dagli inflessibili gorilla di Aznar. Reduce da Cernobbio, il presidente della Confindustria Antonio D’Amato ha ordinato la cassa refrigerata di mozzarelle da condurre con sé e con Giancarlo Cerutti al convegno d’oltreoceano sulla recessione, presenti Bush e Berlusconi. Cerutti, vicepresidente della Confindustria e consigliere di Mediobanca, pare sia l’uomo su cui punta Fini per espugnare a piazzetta Cuccia il covo dei "Poteri forti", scoperti dalla destra postfascista – e in particolare dal defunto Pinuccio Tatarella – dopo un famoso convegno di quasi un decennio fa a bordo della "Queen Mary" in navigazione nel Mediterraneo, nel quale le massonerie bancarie e finanziarie europee si sarebbero spartiti i gioielli dell’impresa pubblica italiana. Altri tempi, altri convegni. E’ vero che al convegno di Forza Italia a Gubbio abbiamo visto piangere (per un rinvio dell’agognata nomina) il nuovo coordinatore nazionale di Forza Italia, l’ex comunista Sandro Bondi, e che ad Assisi Piero Fassino ha rivelato al convegno dei cristiano sociali che il Centrosinistra per battere Berlusconi deve elaborare un "programma compiuto". E’ anche vero che per nulla al mondo ci perderemo nel prossimo weekend a Saint Vincent l’esibizione di Giulio Tremonti sul tema "Italia ed Europa, rilancio o declino?" Ma i convegni, che si chiamino workshop, seminari, incontri, forum, o come vi pare, non sempre possono esibire tanti numeri uno. L’altro giorno a Jesolo al Forum dei Giovani si son dovuti accontentare del presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, il quale, noto uomo di cultura, ha lanciato un’idea rivoluzionaria: sabato niente scuola , chiusura a maggio e riapertura in ottobre per favorire il turismo. I giovani manager di Ancona, su iniziativa della locale Confindustria hanno invece avuto la fortuna di partecipare a un workshop sul bon ton, diretto dalla signora Sibilla della Gherardesca. Ora sanno: niente calzini corti o bianchi, mai le righe della camicia con quelle della cravatta, e via le dita dal naso. Convegni a centinaia sull’universo? Macchè centinaia. E’ qui lo scoop di "Economy": nel 2002 in Italia si sono tenuti 98.890 tra congressi, meeting, convention, workshop, riunioni o comunque li si voglia chiamare. Il che vuol dire che ogni giorno che Dio manda in terra, in qualche parte d’Italia fiumi di parole scorrono in 271 convegni, 11,3 all’ora, uno ogni cinque minuti, notte compresa. Si scopre addirittura che esiste un Osservatorio Congressuale presso l’Università di Bologna, per cui i dati sono sicuri. Il business anche. Ma è un business troppo maturo? Ormai inflazionato? Si direbbe di no, a giudicare dal fatto che Claudio Velardi, ex consigliere di D’Alema, col suo gruppo "Reti", tra le altre varie attività, sta acquistando palazzi e residenze di pregio in Toscana, dove poter ospitare convegni, workshop, corsi di formazione. E Velardi di business se ne intende. Lunga vita alla convegnite. statera @il piccolo.it |