«Chi è in sciopero può essere rimpiazzato»
10 luglio 2002
I giudici della Cassazione respingono il ricorso presentato dalla Cgil
«Chi è in sciopero può essere rimpiazzato»
ROMA - E’ legittimo il comportamento dell’azienda che in caso di sciopero affida ad altri lavoratori le mansioni di chi incrocia le braccia. In questi casi non si può ravvisare un comportamento antisindacale, bensì di semplice tutela del prodotto d’impresa. Lo ha deciso la Corte di cassazione. Nel 1997, nel corso di uno sciopero, la Rai aveva utilizzato i dipendenti che non scioperavano. In questo modo era riuscita a mandare in onda la trasmissione «Quelli che... il calcio». La Cgil si era rivolta al pretore di Milano denunciando l'antisindacalità di questo comportamento. Davanti al pretore aveva vinto il sindacato, in secondo grado, davanti al tribunale, la Rai. Ultimo giudizio pochi giorni fa, con seconda e definitiva bocciatura delle istanze del sindacato di Cofferati. Per la sezione Lavoro della Suprema corte (pronuncia 9709) il comportamento della Rai è stato «legittimo», perché «non si è concretizzato in iniziative finalizzate a limitare il diritto di sciopero, bensì in un comportamento puramente difensivo teso ad utilizzazione più proficua del personale non scioperante». Ha aggiunto la Cassazione, rigettando il ricorso della Cgil e condannando il sindacato a pagare 2.000 euro per le spese di giudizio: «Deve ritenersi che al datore di lavoro non possa essere negato, in occasione dello sciopero, di continuare lo svolgimento dell'attività mediante il personale che ancora resti a sua disposizione e temporaneamente adibito alle mansioni degli scioperanti».
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