4/3/2006 ore: 10:41

"Cgil" Prodi: «Ho bisogno di voi»

Contenuti associati

    sabato 4 marzo 2006

    Pagina 10 - Primo Piano
      Prodi chiama la Cgil
      ?Ho bisogno di voi
      S? alla concertazione?
        DAL NOSTRO INVIATO
        Francesco Alberti
          RIMINI - L’abbraccio finale con Guglielmo Epifani. L’applauso avvolgente. Flash e pacche sulle spalle. Romano Prodi si rimette in tasca i 22 fogli del discorso e incassa con un sorriso quello che sembra un lungo s? della platea. Ha appena chiesto alla Cgil e ai 1200 delegati riuniti alla Fiera di Rimini di aiutarlo ?a riprogettare l’Italia?, che non ? solo uno slogan congressuale, ma il filo di un discorso che il leader dell’Unione sta tessendo da mesi e che oggi ha toccato una boa importante. Prodi l’ha detto con altre parole, ma il concetto dato in pasto al pi? grande sindacato italiano ? questo: ?Io e il mio futuro esecutivo avremo bisogno di voi?. Di una Cgil ?forte e autonoma?, capace di farsi ?strumento indispensabile per il governo del Paese?.

          IL PATTO - E’ un patto di legislatura ci? che Prodi ottiene dal congresso di Rimini. E il no della minoranza interna capeggiata da Rinaldini e Cremaschi offusca solo in parte la giornata del Professore.
          ?Concertazione? ? la parola magica. L’esatto contrario di quanto ha fatto Berlusconi, che ?con miopia e cinismo ha accantonato questo strumento?, a conferma di una visione sociale nella quale ?le dame di carit? sono pi? utili del sindacato? e ?i diritti vengono considerati alla stregua di lacci?. Un Berlusconi dipinto peggio del diavolo: ?Votarlo ? la pi? grave minaccia che si possa fare al Paese? ? il grido del Professore, subito accusato dal forzista Bondi di ?volere la guerra civile?.
          Prodi arriva rodato all’esame Cgil. Il primo contatto risale infatti al giugno scorso, quando il candidato dell’Unione usc? barcollante, sotto il peso di un voluminoso dossier, da un incontro nel Pistoiese con Epifani e i quadri dirigenti. ?Ne ho da leggere per tutta l’estate? scherz? ma non troppo il Professore, consapevole che non sarebbe stato un gioco condire il programma dell’Unione con le ricette della Cgil. Oggi qualcosa per? si comincia a vedere se, come ha fatto, Prodi pu? permettersi di dire che ?c’? concordanza tra le vostre idee e il nostro programma?.
          Togliendosi persino il lusso, al cospetto di una platea che vede la legge Biagi come il fumo negli occhi, di elogiare il tab? della flessibilit?, anche ?se armonizzata con la stabilit?.

          LE RIFORME - Discorso di tre quarti d’ora, fitto-fitto. ?Riforme radicali?. Azione di governo che coniughi ?risanamento e sviluppo?. E poi ?lotta feroce all’evasione fiscale?: non solo per togliere dalla testa degli italiani l’idea, ?radicata dalla Destra?, che non pagare le tasse sia ?la normalit?, ma nella convinzione che ?se solo si riuscisse a recuperare un terzo dell’evasione, risolveremmo molti problemi di bilancio?. E ancora: no ?a condoni e facili arricchimenti?, riduzione di 5 punti del cuneo fiscale, tassazione delle rendite finanziarie (?Escluse le pi? piccole?), incentivi alle lauree scientifiche. Prodi ripropone poi i punti forti del programma: assegno alle famiglie con figli, riduzione dell’Ici, tremila nuovi asili nido e costruzione di alloggi popolari per le giovani coppie. ?Cancellata la Bossi-Fini?, la ricetta prodiana sull’immigrazione prevede il mantenimento ?del tetto numerico sugli ingressi?, una selezione dei flussi che ?faccia da argine alla clandestinit? e ?una politica d’integrazione che abbia nell’ottenimento della cittadinanza un traguardo certo per chi nasce, vive e lavora da noi?. Chiusura nel segno del Cavaliere. Il paragone con Napoleone? ?Appropriato, i suoi carri portavano i nostri quadri in Francia. Ora i carri vanno ad Arcore...?.

        Close menu