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"Cgil" «Base affascinata dalla Rosa nel Pugno»

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    venerd? 3 marzo 2006


    Pagina 12 - Primo Piano


    IN PLATEA

    ?Base affascinata dalla Rosa nel Pugno?
    E Guglielmo si riscopre laico-socialista

    Maria Teresa Meli
    da uno dei nostri inviati
      RIMINI - Un applauso scrosciante, che rimbomba tra le pareti della sala dove si sta svolgendo la seconda giornata del Congresso Cgil. Un applauso insistito, che unisce tutta la platea. Sul palco degli oratori non c'? uno dei leader del sindacato, non Guglielmo Epifani, che siede al tavolo della presidenza. E neanche gli ospiti Pezzotta e Angeletti. C'? una donna, una delle tante donne della Cgil, Carla Cantone, segretaria confederale. Ha rivendicato la laicit? del sindacato, ha sparato contro le ?ingerenze? degli ?amici del Vaticano?, ed ? stato proprio a quel punto che ? scattata l'ovazione.

      Non deve stupire la reazione della platea. Lo raccontava anche Epifani, il giorno prima: ?Appena si parla di laicit? nelle assemblee della Cgil parte forte l'applauso?. Un tema, questo, che appassiona e divide il centrosinistra. Un tema su cui il leader sindacale ha delle idee ben precise. ?Io - spiegava ieri Epifani - naturalmente voter? per i Ds, ci mancherebbe altro, ma penso che la Rosa nel Pugno rappresenti delle esigenze giuste, che sono molto sentite anche nella Cgil?. Il successore di Sergio Cofferati ? convinto che la nuova formazione di Enrico Boselli ed Emma Bonino ?andr? bene?. Certo, Epifani ? uomo prudente e non si azzarda a fare previsioni: ?Non so quanto prender? - osservava - ma, ripeto, sento anche nel sindacato, tra i miei, che si avverte questa esigenza di laicit?. E infatti di laicit? ho parlato anche io nella mia relazione. Del resto, c'? poco da fare, le mie radici sono quelle: io provengo dalla tradizione socialista, che ? una grande tradizione laica?.

      Dunque questo neonato della politica, la Rosa nel Pugno, sembra destare interesse anche nella platea della Cgil, lontana anni luce da una cultura come quella del partito radicale. Ma cos? ?. ?I miei - ha rivelato Epifani - dicono che sentono i discorsi dei nostri iscritti, che sperano in un'affermazione della Rosa nel Pugno. Sostengono che c'? bisogno di una formazione politica come questa, affermano che sarebbe importante se andasse bene?. Gi?, ma il punto ? questo: la votano o non la votano? Insomma, la Cgil che, gi? in passato, si fece attirare (non tutta, ma una fetta non indifferente) da fenomeni come quello della Lega Nord, potrebbe subire il fascino della Rosa nel Pugno? Qui, per ragioni di "bottega" e di ruolo, com'? naturale, Epifani si ? fatto pi? cauto nella sua riflessione ad alta voce. ?Non lo so - ha spiegato - non so valutarlo. Ai miei non dicono se la votano, qualcuno lo far? certamente, ma quello che colpisce ? che comunque nel nostro sindacato ? molto forte l'esigenza di una difesa dei valori laici. Parlate con le donne della Cgil e vedrete se ? vero?.
        Le donne, appunto. La Cantone ? una di queste, ma anche le altre: sono le sindacaliste a battersi per questi principi. Non si tratta, per?, solo di ragionamenti astratti o di una difesa di principio dello Stato laico. C'? anche una pi? corposa - e prosaica - sostanza dietro l'interessamento della Cgil nei confronti delle battaglie che sta conducendo la Rosa nel Pugno. Come ha ammesso lo stesso Epifani: ?In alcuni settori determinati, come per esempio quello della scuola - ha sottolineato il leader sindacale - certi discorsi vengono molto ascoltati perch? rappresentano una difesa della scuola pubblica nei confronti della privata?. Gi?, non si pu? dimenticare che fu proprio la Cgil di Cofferati a condurre la battaglia contro la legge sulla parit? scolastica varata dal ministro Berlinguer. La Cgil ne fece una questione di fondo della sua azione. E quella questione anche qui a Rimini tiene ancora banco.

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