"Buongiorno" Ronf for Victory (M.Gramellini)
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giovedì 1 dicembre 2005
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Ronf for Victory
di Massimo Gramellini
DA un Presidente che dormiva a uno che fa dormire. La parabola inesorabile del liberismo americano è sotto gli occhi di tutti, o almeno di coloro che ancora riescono a tenerli aperti dopo l’ultimo trascinante discorso di Bush. Reagan inaugurò il reaganismo con una foto che lo ritraeva appisolato durante un consiglio dei ministri: il segnale che il governo si riposava e gli americani erano liberi di arricchirsi a modo loro. Bush ha celebrato il bushismo ipnotizzando i cadetti dell’Accademia Navale, il cui silenzio intriso di rispetto era increspato da un concerto di respiri regolari e profondi. Davanti all’assorta platea, il presidente degli Stati Assopiti d’America ha recitato con voce da tisana il suo eccitante «Plan for Victory», in base al quale i soldati Usa non sloggeranno più tanto presto dall’Iraq e di sicuro non prima di aver bevuto un caffè doppio.
Ora i garantisti si interrogano sul destino dei militari immortalati in quest’immagine. I due che si dormono in mano finiranno ai lavori forzati? E quello che sbadiglia come l’Urlo di Munch, direttamente a Guantanamo? L’unica sicurezza riguarda il cadetto secchione in basso a destra. Fra vent’anni sarà il vicepresidente di uno dei prossimi Bush.
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