"Buongiorno" La preghiera del marine - di M.Gramellini

Mercoledì 2 aprile 2003
Buongiorno |
di Massimo Gramellini
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La preghiera del marine
Fra le truppe americane in Iraq si va diffondendo un libretto di preghiere con le istruzioni per l'uso di Dio. Contrariamente a quanto dichiarato da altre fonti, poco credibili e per nulla sostenute dall'aviazione, l'Onnipotente non tifa per il Papa e tantomeno per Saddam, che pure lo aizza abusivamente. Si è invece preso una cotta clamorosa per George Bush e in queste settimane di guerra il suo primo pensiero al mattino non va alle vittime del macello, ma a lui: come si sarà svegliato oggi, il mio Presidentone preferito? Il compito del bravo soldato è tranquillizzare entrambi, il Dio Global e il Presidentone, mettendoli in contatto con una preghiera che recita più o meno così: «O Signore, che il Presidente e i suoi consiglieri siano in buona salute, ben riposati, forti e coraggiosi, e facciano la cosa giusta a dispetto delle critiche».
Non sono più le stagiste a inginocchiarsi davanti ai presidenti, ma i marines. E' l'evoluzione morale della democrazia, con tanto di ricevuta di ritorno. In calce al libretto di preghiere ideato da un gruppo di ayatollah evangelici «in guerra spirituale», c'è una pagina che contiene promesse solenni: «Mi impegno a pregare ogni giorno per lei, la sua famiglia e il suo staff». Il guerriero spirituale deve controfirmare il contratto, staccare la pagina e spedirla alla Casa Bianca. E naturalmente fare tutto questo senza mettersi a ridere. Da migliaia di anni gli Imperi si costruiscono anche così. Finché un giorno spunta una risata e li butta giù.
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