"Buongiorno" Il diario delle libertà
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Buongiorno |
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Il diario delle libertà |
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di Massimo Gramellini Questi insegnanti! Non gli bastava scioperare, nonostante i nuovi aumenti consentano un caffè in più alla settimana e almeno una volta al mese anche un biscotto. Non gli bastava imporre dei libri di storia scritti da Lenin e riveduti personalmente da Mussi. Adesso cominciano a toccare i diari scolastici. E no! Giù le mani dai diari, ultima frontiera di libertà. Giù le mani, preside Paola Amaglio della scuola media di Resana, provincia di Treviso.
Lei dice che i diari servono ad appuntare i compiti a casa e invece in quelli dei suoi studenti si possono trovare lettere d’amore a Inzaghi, foto di Britney Spears e disegni di cuori trafitti o di altri organi corporei non meglio identificati: tutto, insomma, tranne i compiti a casa. E per così poco ha proibito di usare i diari come palestra di pulsioni adolescenziali, riportandoli all’arido ruolo di promemoria da lager: «Mate: studiare da pag 11 a pag 23»?
Liberticida! Tanto più che le varie smemorande sono già talmente scritte di loro (e sorvoliamo su cosa scrivono, quei rossi, altrimenti a Storace gli viene un coccolone), che non si vede dove gli alunni trovino spazio per i contributi personali...
Scherzavamo, signora preside: in una società mammista che proibisce le droghe ma permette tutto il resto, compresa la maleducazione, il tentativo di stabilire qualche regola che distingua la scuola da una sala-giochi merita il rispetto che si deve alle cause perse, però combattute con dignità.
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