"Buongiorno" Elogio della paura
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Buongiorno
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di Massimo Gramellini
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Elogio della paura 19 settembre 2001
Sarà la brezza di pace che spira in Palestina, ma in mezzo all’inquietudine di questi giorni si fa largo un sospetto meraviglioso: e se i terroristi avessero sbagliato i calcoli? Volevano farci paura e Dio sa se ci sono riusciti. Ma volevano anche che la nostra paura diventasse follia. Ignoravano che nel cuore svampito degli occidentali il panico potesse tramutarsi in benzina di saggezza.
Bush tiene a bada le voglie di giustizia sommaria, con un’aria goffa ma senza isterismi che rassicura. Le Borse cedono, non crollano. E nei gesti quotidiani la maggioranza delle persone usa la paura non per farsi più cattiva, ma più prudente. I bambini non si chiudono nei loro incubi e chiedono parole di conforto a genitori eternamente assenti, che però stavolta ci sono. I ventenni comprano i giornali, dopo averli ritenuti per anni inutili e noiosi. Gli adulti sono pronti ad accettare più controlli e a risalire sugli aerei, appena le cabine di pilotaggio saranno chiuse a chiave.
E tanti conflitti del nostro costume, non meno lunghi di quello mediorientale, sembrano di colpo avvicinarsi a una soluzione: Hollywood decide di tagliare dai film le scene di violenza e Internet chiude finalmente i siti che incitano all’odio religioso e razziale.
Siamo ancora in piena crisi, ovvio. Ma in greco antico «crisi» significa «svolta». Forse i terroristi non conoscevano il greco antico.
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