"BladeRunner" Confindustria, la fronda veneta sta con Berlusconi
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venerd? 7 aprile 2006
Pagina 13 - Economia & Lavoro
Confindustria, la fronda veneta sta con BerlusconiDopo lo scontro di Vicenza, industriali in attesa del voto. Cipolletta: ?Io coglione? Abbastanza?
di Laura Matteucci/ Milano
OTTO SAMURAI Otto veneti si schierano con Berlusconi. Sono piccoli e medi imprenditori che rompono il silenzio stampa chiesto dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo e si dichiarano filo-Cdl. Sostenendo che il 99% dei loro omologhi del nord est condivida lo stesso tifo politico.
L’outing degli otto (con tanto di conferenza stampa) muove ovviamente dall’assise-show di Vicenza di tre settimane fa, dove Berlusconi irruppe con la sua claque, e a cui infatti i veneti fanno riferimento nel loro documento, quando scrivono che ?confermano l’adesione alle posizioni espresse dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a Vicenza? ai quali rinnovano ?il loro convinto applauso?. Posizioni che non vogliono tenere nel segreto dell’urna ma, a due giorni dal voto, rendere pubbliche. E che considerano ?un dovere civile e politico per il bene dell’Italia?. Nientemeno.
?Eravamo tutti presenti - si legge nel documento prodotto - al convegno di Confindustria. L’entusiasmo suscitato dall’intervento di Berlusconi ? stato generale: “abbiamo finalmente sentito ci? che tutti noi da sempre pensiamo!” era la frase ricorrente. La sorpresa provata nelle prime file occupate dai rappresentanti ufficiali di Confindustria, centrale e territoriale, anche con l’incidente di Della Valle, ? comprensibile. La decisione successiva del silenzio stampa ? condivisa?.
Le firme sono quelle di un gruppo di imprenditori, Guglielmo Bedeschi e Paolo Stimamiglio (Padova), Susanna Magnabosco, (Vicenza), Sergio Pascucci, Guido Cazzola (Rovigo), Aldo Bordignon e Giorgio Polesa (Treviso), e Giuseppe Bisazza, che ? stato in passato anche il presidente di Assindustria Vicenza.
In ?completa autonomia?, il manipolo desidera ribadire alcuni punti: ?In un momento politicamente decisivo come questo, noi industriali non possiamo trincerarci dietro il silenzio e la dichiarata neutralit? dei vertici che ci rappresentano. Grossi potentati economici si sono schierati con il centrosinistra?, spiegano. Perch? loro, imprenditori ?associati da anni?, si ritengono testualmente ?svincolati da quest’ordine?.
Chi si schiera pubblicamente e chi pubblicamente, invece, tenta di rimanere super partes, fedele alla linea confindustriale. Come Anna Maria Artoni, presidente degli industriali dell’Emilia-Romagna, che tiene a precisare: ?Non ho mai espresso preferenze politiche per il centrosinistra n? per il centrodestra e non immagino per me un ruolo analogo a quello del ministro Prestigiacomo nell’ambito di un eventuale governo dell’Unione?.
E chi, anche, ? costretto a rispondere a domande tipo: ma lei si sente un coglione? ?Mi ci sento abbastanza?, dice Innocenzo Cipolletta, presidente del gruppo Il Sole 24 Ore.
Montezemolo cerca di parlare d’altro, si augura che ?con il nuovo governo non si debba ricominciare tutto daccapo?. Avverte: ?Il prossimo premier non dovr? lesinare neanche un euro per la scuola. La scuola deve essere al centro dell’attivit? di governo, se non si investe nella scuola, nella ricerca e nella cultura, non si investe sul proprio futuro?.
Montezemolo si smarca, ma non del tutto. E alla fine l’idea su questa campagna elettorale ? chiara e distinta: ?Sta finendo? Per fortuna...?.
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