29/3/2006 ore: 11:39

"BladeRunner" Casini: «Sono amico di Silvio»

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    mercoled? 29 marzo 2006

    Pagina 6 - Primo Piano


    LA NUOVA STRATEGIA - IL LEADER UDC DUETTA CON AZNAR: NOI MAI CON LA SINISTRA

    Casini: ?Sono amico di Silvio,
    non so quanto corrisposto
    Ma non ci vedrete pi? in lite?
      Amedeo La Mattina
      ROMA
      Nell’Udc ? stata battezzata la ?strategia del muro di gomma?. E’ la strategia ben calcolata di Ferdinando Casini che guarda al dopo voto in caso di sconfitta: essere il punto di riferimento di quei parlamentari di Forza Italia disorientati e in fuga. Ma la condizione per essere credibile agli occhi di quel pezzo di mondo forzista in rotta, ? di non apparire come lo sfasciacarrozze che ha contribuito alla sconfitta. Dunque, niente polemiche. Anzi, assorbire tutti gli attacchi di Silvio Berlusconi, senza fiatare: il premier potr? dire di lui e dell’Udc peste e corna, Casini per? non reagir?. Dice di aver fatto un ?fioretto?: ?Non perdo tempo a polemizzare con Berlusconi, ma con i miei avversari politici. Berlusconi faccia quel che vuole, per me l’avversario ? Prodi e non credo che i moderati siano molto contenti di quello che hanno letto sui giornali?.
        Gi? dire ?non perdo tempo? tradisce una certa irritazione. Del resto il leader dell’Udc non nasconde di essere ?molto dispiaciuto? per le cose dette dal Cavaliere, ovvero che gli alleati centristi hanno commesso molti errori, credendo di raccogliere pi? consensi. ?Ma io - insiste Casini - assolutamente non rispondo perch? lavoro per far vincere i moderati. Non devo rispondere a niente: se qualcuno mi vuole criticare, se ritiene di interpretare in questo modo la volont? degli elettori moderati, lo faccia. Tuttavia sono convinto che l’elettorato moderato vuole che in campagna elettorale si lavori per far vincere il centrodestra e io faccio questo?. Per cui, se Berlusconi attacca Casini, ?potete essere sicuri che nei prossimi giorni non diranno che Casini attacca Berlusconi...?.
          Berlusconi teme questa ?strategia del muro di gomma? perch? ha capito cosa sta preparando Casini per il dopo voto in caso di sconfitta elettorale: la rete per i parlamentari in movimento. E siccome l’ha capito, cos? ragionano a via Due Macelli, allora continua ad attaccare il presidente della Camera, a punzecchiarlo affinch? perda i nervi, polemizzi per poi additarlo, il giorno dopo il voto, al ludibrio delle truppe azzurre approdate in Parlamento. L’inquilino di Montecitorio invece parla in positivo di Berlusconi: anche in caso di sconfitta, ?Berlusconi rimarr? in politica, non ? un uomo di plastica. Chi non lo conosce pu? pensare che sia provvisorio. Io lo conosco e non lo sottovaluto. Berlusconi non andr? in vacanza; ? pi? facile che ci vada uno di noi...?.
            E ancora: ?Io sono suo amico, non so se lui ? amico mio, ma io non ho problemi. Del resto, l’amicizia ? personale mentre in politica c’? la lealt? e io ho un dovere di lealt? verso i miei alleati, da Berlusconi a Fini?. Lealt? vuol dire essere assieme nella buona e nella cattiva sorte?. Quindi per Casini l’Udc non pensa a un centro mobile, ma a un centro europeo alternativo alla sinistra: ?Agli amici della Margherita diciamo che noi non abbiamo la sindrome di Stoccolma per cui la carcerata si innamora del carceriere?. Frasi dette davanti all’ex premier spagnolo Jos? Maria Aznar venuto a Roma come testimonial elettorale del centrodestra e di Casini in particolare. ?Desidero la vostra vittoria per evitare che l’Italia segua il modello Zapatero?, ha detto Aznar durante la manifestazione.
            Aznar per lunghi anni ? stato il leader del Ppe che domani apre a Roma i lavori del suo congresso: un ottimo palcoscenico elettorale per Casini e Berlusconi, ma anche una sfida tra i due per accreditarsi come il paladino dei moderati italiani. Per il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, tuttavia non c’? dubbio che il ?vero padrone di casa dei Popolari europei ? Casini?: ?Noi siamo nel Ppe da sempre. Io e Pier, da giovani della Dc, ci siamo conosciuti al congresso del Ppe a Berlino nel 1975. In quell’epoca Berlusconi si occupava di edilizia. Siamo stati noi del Ccd a far entrare Forza Italia nel Ppe. Ma non dico altro: anch’io ho fatto un fioretto?. Un’altra cosa per? la dice Cesa e cio? che ? stato Berlusconi ad attaccare gli alleati e a creare l’immagine di una Cdl divisa.
              I centristi invece ?muro di gomma?? Sar? difficile che esponenti come Marco Follini e Bruno Tabacci rimangano docilmente nei ranghi. Se poi Casini non dovesse accogliere l’idea di fare una manifestazione elettorale comune della Cdl in chiusura della campagna elettorale, allora sarebbe facile per Berlusconi tacciarli di essere degli sfasciacarrozze. Il premier vorrebbe una chiusura in grande stile. E starebbe ragionando su un possibile appuntamento da tenere o a piazza del Popolo a Roma o a Piazza del Plebiscito a Napoli. Ma i suoi attacchi all’Udc hanno lasciato il segno e i centristi per il momento frenano, rimangono nel vago.

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