16/10/2006 ore: 11:16
"Badanti" «Una su 4 nelle mani del racket»
Contenuti associati
Pagina 16 - Cronaca immigrati ?Una su 4 nelle mani del racket? Un affare da 300 milioni all?anno: e senza di loro il sistema andrebbe al collasso Non tutte le quasi 700.000 badanti presenti nel nostro paese sono state vittime del racket, ma almeno una quota pari al 30-40 per cento ha fatto questa trafila. La crisi del welfare pubblico ? un dato di fatto tanto quanto l?invecchiamento galoppante della popolazione. Gli immigrati nel campo dell?assistenza sono cresciuti in quattro anni del 300 per cento. E nelle principali citt? italiane, specialmente al Nord, a giorni fissi le donne - nel 40 per cento dei casi irregolari - vengono "messe all?incanto" in piazza, da loro connazionali in grado di sistemarle al miglior offerente. Stesso discorso, o quasi, vale per gli infermieri, ma in questo caso la tratta ? gestita da agenzie fantasma e cooperative, dotate a volte anche di siti Internet plurilingue. Negli ospedali pubblici e privati oggi si stima siano presenti circa 20 mila infermieri stranieri. E altri ne arriveranno, perch? il fabbisogno ? pari come minimo al doppio, se non al triplo di quelli gi? in organico. Come le badanti, anche loro arrivano dall?est Europa (56 per cento) o dall?America latina (35 per cento). E anche in questo caso si tratta di donne (75 per cento), fra i 30 e i 40 anni (97 per cento dei casi). Il mediatore che organizza il viaggio e dispone dei contatti con le case di cura, fornisce tutto ai candidati infermieri, dal posto letto all?ingaggio in qualche casa di cura non troppo fiscale sui titoli di studio e la conoscenza della lingua. ?Pi? di una volta sono state denunciate condizioni di lavoro para-schiavistiche - spiega Agostino Megale, presidente nazionale dell?Ires Cgil - con ritiro del passaporto e debiti da saldare con mesi di stipendio trattenuto?. Il collegio degli infermieri di Torino parla di "scafisti della sanit?" e ha denunciato alcuni imprenditori per riduzione in schiavit? di infermieri extracomunitari. Lo Stato, cosciente dei suoi problemi di personale nel campo della sanit?, finora ha acconsentito, avendo creato anche un canale di ingresso preferenziale per chi vanta qualche formazione in campo para sanitario. ? un business da 300 milioni di euro l?anno. ?Il mercato ? in continua crescita - denuncia Annalisa Silvestro, presidente nazionale dell?Ipasvi, il collegio professionale degli infermieri - gli stranieri sono ricattabili perch? senza la cittadinanza non possono essere assunti nelle strutture pubbliche e quindi entrano nella sanit? solo attraverso complicati sistemi di appalti ad enti privati. In questo sottobosco fuori da ogni controllo, proliferano gli sfruttatori che approfittano di chi non pu? rivendicare i propri diritti?. Il problema ? ancora pi? grave per le badanti - rileva una recente ricerca dell?Istituto di ricerca sociale in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Cgil lombardia - che, per una paga mensile attorno agli 800 euro, nel 70 per cento dei casi vivono 24 ore al giorno accanto alle persone che assistono, anziani non autosufficienti nel 75 per cento dei casi, mischiando mansioni domestiche e para infermieristiche, spesso senza avere alcuna preparazione professionale in materia. ?Il fenomeno delle badanti ? la risposta spontanea a un?insufficienza del settore pubblico nell?assistenza agli anziani. Un sistema di convenienze nascoste salda le esigenze delle famiglie con quelle delle straniere in cerca di soldi per mantenere se stesse e i parenti rimasti in patria?, spiega Pierangelo Spano, docente della Bocconi, secondo il quale il 58 per cento delle badanti viene contattata attraverso un network di conoscenti o parenti. Un dato, quest?ultimo, che fa riflettere Cristina Mazzacurati, docente al master di studi Interculturali dell?universit? di Padova: ?Meglio parlare di caporalato, pi? che di vera e propria tratta. Le badanti non vengono private completamente della libert?, come nel caso delle prostitute. Per? devono pagare una tangente a connazionali residenti da tempo in Italia che introducono le nuove arrivate sul mercato?. Il meccanismo funziona, e bene. Dall?Ucraina sono arrivate 120mila persone, donne all?85 per cento, la quarta comunit? in Italia, con un balzo del 750 per cento in quattro anni. Per le moldave l?aumento ? del 450 per cento e il 70 per cento del pil del loro paese ? costituito dalle rimesse. Un sistema che conviene anche oltre confine. |