25/11/2004 ore: 11:44
"Aucha Torino 3" Melillo (Cgil): solo gli hard discount si salvano
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giovedì 25 novembre 2004 Pagina XVII - Torino L'INCHIESTA LE INTERVISTE Melillo (Cgil): solo gli hard discount si salvano "Fermate le aperture Siamo al cannibalismo" «Le difficoltà sono ormai evidenti tra esuberi, chiusure e premi di produzione a rischio». L´allarme è del segretario provinciale della Filcams-Cgil, Giuseppe Melillo, preoccupato che si apra un nuovo fronte a Torino. Perché allora i supermercati continuano a proliferare? «E´ un controsenso. Per noi il mercato torinese è saturo, soprattutto in un momento in cui i consumi sono fermi e la gente non è disposta a spendere. Si sospendano i programmi di espansione». Forse è l´unico modo per far salire i fatturati? «Ma i ricavi scendono e i costi di gestione salgono. Se gli ipermercati esistenti sono in affanno non è logico aprirne di nuovi. E´ un meccanismo perverso. C´è una concentrazione che porta al cannibalismo. A farne le spese sono gli addetti. Molti premi di produzione per i dipendenti rischiano di saltare perché il rapporto fatturato-produttività non regge». Aprire un ipermercato vuol dire assumere personale. Non è una valvola di sfogo importante in tempi di crisi? «Non sempre è così. Nel caso del Carrefour di Collegno il 70 per cento del personale è stato trasferito da altri ipermercati. Lo stesso piano di sviluppo organico è in forse perché la struttura stenta a decollare. Il 30 per cento degli addetti ha il contratto a tempo determinato e non sappiamo se tutti verranno riconfermati». Quanti sono i posti in bilico? «Se i consumi non aumentano in generale rischiano il lavoro oltre un migliaio di persone. Al momento Auchan di Venaria ha dichiarato trenta esuberi, mentre la Standa, dopo aver chiuso filiali a Torino, vorrebbe discutere sulle riduzioni di personale nei centri rimasti». Quali strutture si salvano? «Sono quelle piccole, soprattutto gli hard-discount. Vista la tensione sui prezzi hanno aumentato il numero di clienti, mentre frenano molto sui costi».
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