14/2/2003 ore: 12:06

"Art. 18, tutti i poteri al giudice"

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 14 febbraio 2003
 
Pagina 30 - Economia
 
LA PROPOSTA
Il segretario Uil, Angeletti punta a eliminare la soglia dei 15 dipendenti
"Art. 18, tutti i poteri al giudice"
          Più tutele nelle piccole imprese, ma l´ultima parola spetterebbe alla magistratura
          VITTORIA SIVO

          ROMA - Riscrivere l´articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, estendendo la possibilità di reintegro nel posto di lavoro a tutti i dipendenti anche nelle piccole imprese, fatte salve quelle a carattere familiare. Sarà il magistrato, caso per caso, a decidere non soltanto se il licenziamento è illegittimo, ma anche il tipo di riparazione risarcimento economico, riassunzione o reintegro. E´ la soluzione alla tedesca che la direzione della Uil propone, «non per rendere superfluo il referendum, ma nella convinzione che il ricorso alle urne, qualunque ne sia l´esito, non risolve questo problema e che - come ha dichiarato il segretario generale Luigi Angeletti - la complessità della riforma delle tutele richiede soluzioni modulate».
          Dando ampia discrezionalità al magistrato, la proposta della Uil elimina la soglia dei 15 dipendenti (al di sotto della quale oggi non è previsto il reintegro), ma abolisce anche l´automatismo attuale fra licenziamento senza giusta causa e reintegro nel posto di lavoro «Fra licenziare un quarantenne a Crotone o un venticinquenne a Treviso - ha sottolineato Angeletti - c´è una bella differenza», quindi la sanzione va commisurata al danno subito dal lavoratore, in funzione della sua età, la dimensione dell´azienda, la zona di attività. Bisogna poi definire un rito abbreviato per le cause sui licenziamenti individuali, diffondere le procedure di conciliazione e arbitrato, modificare la disciplina «oggi troppo generica» per le collaborazioni coordinate e continuative, che «spesso mascherano rapporti di lavoro dipendente veri e propri». Serve quindi una definizione legislativa più precisa delle caratteristiche (orario, organizzazione del lavoro) del rapporto lavorativo dei co.co.co., e anche in caso di vere collaborazioni la Uil propone di introdurre il diritto al preavviso e alla conoscenza delle ragioni dell´eventuale licenziamento.
          Angeletti vuole discutere la proposta con le parti sociali e i partiti politici, per raccogliere consensi più ampi possibile. In vista di questa campagna di persuasione, la Uil considera prematuro e controproducente dare oggi indicazioni di voto sul referendum. «Se ci pronunciassimo fin d´ora per il sì, il no o l´astensione la nostra proposta verrebbe letta sono in funzione di schieramento, danneggiando l´idea che è alla base della riforma che noi riteniamo necessaria».

 

 
 

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