26/3/2007 ore: 10:46
"Analisi" Pensioni: donna più povera del collega maschio
Contenuti associati
Tre assegni su 4 da 750 euro sono «rosa» Donna pensionata? E’ più povera del collega maschio Sono 8 milioni, le pensionate Inps (su un totale di 14 milioni). Se i commercianti con una pensione tra i 251 e i 500 euro al mese sono il 30%, la percentuale raddoppia e passa al 62% nel caso del fronte femminile della categoria. Le cose non vanno granché meglio fra gli artigiani: percepisconella stessa fascia «bassa» (251-500 euro) ci sono il 22% dei maschi e il 59% delle femmine. Per tornare agli ex dipendenti: la maggior parte degli uomini si piazza tra i 501 e i 750 euro (15,85%), tra le donne l’assegno più diffuso (40,85% dei casi) si attesta tra i 251 e i 500 euro. «Numeri che mostrano una discriminazione di genere», commenta Elsa Fornero, docente di economia politica all’Università di Torino. «La strada obbligata - aggiunge - è un’autentica parità di retribuzione. Aiuti e bonus sono importanti, ma bisogna equiparare le carriere, perché l’importo della pensione dipende da quelle». Come arrivarci? In Norvegia una legge impone a tutte le aziende, escluse quelle familiari, la presenza del 40% di donne nei cda. La legislazione francese prevede sanzioni alle imprese che non rispettano la parità dei sessi. Misure esportabili anche nel Belpaese? «Non sono una fanatica delle quote - risponde Fornero - è giusto sanzionare in modo duro le aziende che non riconoscono lo stesso livello di stipendio a chi svolge il medesimo ruolo, con identica preparazione. Detto questo, in Italia occorre puntare su una flessibilità che crei più spazi per tutti e meno privilegi per chi il lavoro c’è l’ha già. E di solito è un uomo». Il vero scoglio per le carriere delle donne resta però la maternità. «Sì, la maternità rappresenta un costo per il datore di lavoro. È altrettanto vero, però, che ci sono delle resistenze culturali incomprensibili. Faccio un esempio: la nostra legislazione consente agli uomini di usufruire di permessi di lavoro per accudire i figli piccoli malati. Eppure li usano in pochissimo. Motivo? Gli imprenditori guardano con sospetto l’uomo che sta a casa ad occuparsi dei figli, forse gli stessi lavoratori si sentono meno maschi nel fare uso di questi permessi. La parità pensionistica passa anche attraverso queste piccole battaglie culturali». |