30/4/2022 ore: 17:17

Vigilanza Privata e servizi di sicurezza, il 2 maggio in sciopero i 100mila addetti

Da oltre 6 anni e mezzo senza il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015

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Da oltre 6 anni e mezzo senza il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015. A Roma la mobilitazione nazionale, attesi migliaia di lavoratori da tutta Italia.


Il 2 maggio saranno in sciopero per 24 ore i 100mila addetti del comparto della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza. La mobilitazione, differita al 1 giugno per gli addetti alla sicurezza negli aeroporti, è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs all’indomani della Festa dei Lavoratori, contro lo stop dei negoziati di rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2015 dopo il fallito tentativo di conciliazione con le associazioni imprenditoriali di settore Assiv, Univ, Anivip, LegaCoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro indisponibili a trovare la quadra sull’aumento salariale.
La giornata di sciopero nazionale sarà supportata da una mobilitazione a Roma. Il corteo, che registrerà la partecipazione di migliaia di delegati da tutta Italia, da Piazza della Repubblica a partire dalle ore 10.00, si svilupperà lungo Via Cavour e i Fori Imperiali, per poi concludersi in Piazza Madonna di Loreto alle ore 13.30. 
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs accendono ancora i riflettori sulla situazione drammatica in cui versa il settore e sullo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore. 
Per le tre sigle il mancato adeguamento del salario delle lavoratrici e dei lavoratori costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo trascorso, soprattutto per l’andamento dell’inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi, in particolare per un settore che è diventato indispensabile per i servizi al cittadino.
Sulla vertenza è intervenuto anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Nell’esprimere la vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno prestato il loro servizio anche nei momenti di difficoltà legati all’emergenza sanitaria, il Ministro Orlando, a confronto con i sindacati, si è assunto l'impegno di approfondire la condizione contrattuale del settore e di svolgere un'azione di forte sollecitazione e sensibilizzazione nei confronti delle associazioni datoriali  per la ripresa delle trattative e consegnare al più presto un risultato negoziale ad un settore che opera anche nell'ambito degli appalti pubblici.