14/10/2022 ore: 13:36

Salute e sicurezza, l'ora della mobilitazione

In programma una settimana di assemblee e scioperi, che si concluderà con la manifestazione nazionale a Roma il 22 ottobre

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 Una media di circa tre incidenti mortali al giorno, dall'inizio dell'anno. Sono davvero tante, 600 a partire da gennaio, le persone che una mattina sono andate al lavoro e non hanno fatto mai ritorno a casa, tra loro tanti i giovani. Molte di più poi, si parla di 400mila, quelle che nelle ore di lavoro sono incorse in infortuni, anche gravissimi. 

Di sfondo a questi numeri una cifra chiave, quella che in molti casi li ha resi possibili, il 77% di irregolarità aziendali sul fronte della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una settimana di mobilitazione che prenderà l'avvio il 17 ottobre con un calendario di assemblee, iniziative e scioperi nei territori e culminerà nella manifestazione nazionale che si terrà il 22 ottobre a Roma, in piazza Santi Apostoli, alla presenza dei tre segretari generali.

Nel puntare il dito contro queste statistiche anacronistiche e inaccettabili, il sindacato chiede alle imprese di investire nella salute e sicurezza sul lavoro e di formare e addestrare adeguatamente lavoratrici e lavoratori alle loro mansioni e agli organi di vigilanza di rafforzare i controlli, in un regime di confronto e collaborazione che coinvolga anche le parti sociali. 


Nei settori del terziario rappresentati dalla Filcams c’è una quota importante di attività in appalto, piccole e piccolissime imprese e attività stagionali, una frammentazione che crea limitazioni alla 

rappresentanza sindacale nella sua opera di sorveglianza e verifica del rispetto delle norme su salute e sicurezza. La richiesta che le confederazioni porteranno in piazza, in merito alla necessità di implementare e investire sull’attività ispettiva da parte delle istituzioni, diventa condizione imprescindibile se si vuole garantire la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. 

Importante in questa direzione sottolineare che l’applicazione della contrattazione collettiva sottoscritta dalle categorie delle confederazioni rappresenta il primo punto per garantire una condizione di legalità.

Una tutela efficace della salute e sicurezza non può prescindere poi dal confronto intorno ai nuovi rischi introdotti dall'evoluzione costante del mondo del lavoro, nella quale incidono significativamente le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti climatici e una sempre maggiore precarietà diffusa.

E poi è fondamentale divulgare, quanto più possibile e nella società tutta, informazione e conoscenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.


I settori che la Filcams rappresenta, per quanto registrino una minore incidenza di eventi gravi, non sono certo esonerati da incerti e pericoli, che si sono moltiplicati con l'arrivo della pandemia, di fronte alla necessità di adottare con tempestività ed efficacia i dispositivi di sicurezza indispensabili per la protezione degli addetti alle pulizie, in prima linea negli ospedali, degli operatori del commercio, esposti costantemente al contatto con il pubblico, dei farmacisti, che nei frangenti più difficili sono stati un ponte tra la popolazione disorientata e un sistema sanitario in affanno, e con loro tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che hanno portato avanti l'attività nei momenti di maggiore esposizione e vulnerabilità.

Con l'emergenza sanitaria si sono aggiunti fattori di rischio anche per le guardie giurate, investite di nuove mansioni, che sono andati ad aggravare la già considerevole componente di vulnerabilità che caratterizza il lavoro nella vigilanza e nei servizi fiduciari, dove è alto il rischio di subire rapine o essere coinvolti in colluttazioni.

A compromettere la salute e la sicurezza nei comparti che la Filcams rappresenta è anche il carico eccessivo al quale i lavoratori sono costretti: l’organizzazione del lavoro diventa quindi determinante per evitare incidenti ma anche per prevenire problemi alla salute, come le frequenti patologie croniche muscolo scheletriche che portano le lavoratrici e i lavoratori a patire limitazioni o inabilità al lavoro.

Questi i temi che verranno proposti e discussi nel corso della mobilitazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil e sottoposti alle forze politiche, con l'auspicio che si impegnino concretamente per fermare la strage in atto nel mondo del lavoro.