Rientrata la lavoratrice alla quale l’azienda stabiliva i turni in modo arbitrario
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Al termine di una lunga vertenza, durata più di un anno, è finalmente rientrata al lavoro la dipendente del punto vendita di biancheria e accessori per la casa “Re Sole” di Senigallia (An) alla quale l’azienda determinava i turni di lavoro in modo arbitrario, ignorando quanto previsto dal contratto stipulato con la lavoratrice.
La vicenda ha inizio quando alla lavoratrice è stata imposta una flessibilità oraria che non era stata concordata, pretendendo di modificare a proprio piacimento i turni, comunicandoli alla dipendente anche all’ultimo momento. Una situazione che si è aggravata con la contestazione di ripetute assenze, tanto che la lavoratrice ha dovuto rivolgersi al sindacato per opporsi ai provvedimenti disciplinari.
A farsi carico della vicenda, la Filcams Cgil di Ancona, che ha investito immediatamente del problema l’Ispettorato del Lavoro, ottenendo una apparente facile vittoria con la revoca della contestazione dell’assenza ingiustificata. Gli ispettori hanno infatti appurato che alla dipendente veniva comunicata una griglia oraria settimanale che l’azienda non rispettava, modificando arbitrariamente i turni di lavoro e su quella base contestando le assenze, addirittura rispedendola a casa se si presentava in orario diverso da quello deciso dall’azienda, anche se conforme alla griglia in suo possesso.
“Molte contestazioni – riferisce Sara Dominella, segretaria provinciale della Filcams Cgil di Ancona, che ha seguito direttamente la vicenda – sono state irrogate anche dopo il pronunciamento dell’Ispettorato del Lavoro, che riteneva irregolare il comportamento dell’azienda; un accanimento cui sinceramente non riusciamo a dare una spiegazione, salvo pensare che si volesse arrivare al licenziamento. Per fortuna non è stato così e la vicenda si è chiusa positivamente per la lavoratrice, nostra iscritta”.
La Filcams, a seguito dell’intervento dell’Ispettorato, aveva chiesto all’azienda di restituire il corrispettivo di tutti i giorni in cui alla lavoratrice non era stato permesso di lavorare e che le erano stati decurtati dallo stipendio. Al termine di una lunga trattativa l’azienda ha concordato con il sindacato la stipula di un nuovo contratto di lavoro, rispettoso delle proprie esigenze e quelle della dipendente, aumentando le ore del part time e definendo con precisione gli orari di lavoro.
“È un risultato importante – conclude Dominella – per la nostra struttura e per tutta la Filcams, sempre accanto ai lavoratori per difenderli sia nelle grandi sia nelle piccole realtà commerciali. Un risultato che contribuisce a restituire dignità alla lavoratrice ingiustamente accusata e che segna la strada, in futuro, per la gestione di vertenze assimilabili a quella appena conclusa”.