22/10/2021 ore: 16:22

Pulizie poste italiane, uno sciopero necessario

Buona parte delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto con la ditta Nuova Idea hanno incrociato le braccia il 21 ottobre per sollecitare i pagamenti in ritardo e protestare contro la gestione lacunosa del contratto

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Non è affatto nuova al ritardo nel pagamento degli stipendi Nuova Idea Srl, la ditta che ha in appalto la pulizia degli uffici postali di diverse province tra Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Marche.
Dal 2017, anno dell’assegnazione dell’appalto, ad oggi l’abbiamo vista salire tutti gli anni agli onori delle cronache per dilazioni di mesi nella corresponsione degli stipendi alle sue lavoratrici e ai suoi lavoratori.
La colpa è di Poste Italiane che tarda a sua volta il pagamento dei servizi appaltati all’esterno, ribattono dalla Nuova Idea, ma a farne le spese alla fine sono sempre e soltanto i lavoratori, che vedono arrivare gli stipendi con un ritardo di mesi.

È sull’onda dell’ennesimo ritardo che le lavoratrici e i lavoratori che per Nuova Idea tengono puliti gli uffici postali, il 21 ottobre hanno scioperato e chiesto il pagamento degli arretrati. 
Ma non tutti hanno avuto bisogno di scioperare. Non c’è uniformità nelle azioni della Nuova Idea nei diversi territori: il lotto Piemonte ad esempio ha visto risolto il contenzioso già l’8 ottobre, all’incontro convocato in prefettura, in vista del quale la ditta ha pagato gli stipendi di agosto e ha garantito che avrebbe pagato quelli di settembre il 20 ottobre, come poi è avvenuto.
Nelle Marche invece la mensilità di agosto è stata pagata a ottobre e settembre sarà corrisposto i primi di novembre. E non è questo l’unico problema che lavoratrici e lavoratori hanno con la Nuova Idea, dicono i funzionari territoriali: le mascherine non arrivano, il ripasso Covid effettuato da mesi non è stato sottoscritto regolarmente e viene eseguito con un aumento orario temporaneo che non viene retribuito come supplementare.

Anche il lotto Romagna è stato liquidato ma le lavoratrici, pur avendo ricevuto lo stipendio il 20, hanno aderito comunque allo sciopero per protestare contro le condizioni in cui di fatto versano dal 2017, da quando cioè la ditta si è aggiudicata l’appalto. I ritardi nei pagamenti sono una costante, da un anno all’altro, e anche quando sono regolari non è possibile fare affidamento su un giorno fisso entro il quale poter contare sullo stipendio. 

Lavoratrici e lavoratori impiegati con la Nuova Idea per la pulizia degli uffici postali hanno mediamente part-time di poche ore, si spostano tra sedi diverse dove hanno orari risicati utilizzando mezzi propri e, a fronte di una retribuzione che si aggira tra i 300 e i 500 euro al mese, si trovano costrette ad anticipare le spese per gli spostamenti. 
A questo va aggiunto che la ditta si rifiuta di pagare il fondo Asim, sostenendo che non sia obbligatorio versarlo.

 L’appalto intanto è in scadenza, proprio a fine ottobre e, nello stesso stile incerto e fumoso che caratterizza la gestione del lavoro e delle retribuzioni, di un eventuale rinnovo non è stata data ancora nessuna notizia.