2/2/2024 ore: 17:59

Part time ciclico, servono risposte urgenti dal governo

Il Governo lascia oltre 100 mila lavoratrici e lavoratori in part time ciclico (di cui 40 mila occupati nelle mense e pulizie delle scuole) senza ‘Bonus 550 euro’, l’unico sostegno economico nei periodi di sospensione dal lavoro.

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A emergenza si somma emergenza: nel monitorare gli esiti delle domande presentate e riferite all’anno lavorativo 2022 e per le quali si chiede all’INPS di risolvere i problemi dati dal respingimento di domande a lavoratrici e lavoratori che ne hanno diritto, si è concretizzata quella che risulterà essere la vera emergenza, e cioè il mancato rifinanziamento del bonus per l’anno 2023 e per gli anni successivi, per il quale i sindacati avevano chiesto con uno specifico emendamento alle Legge di Bilancio, la creazione di una misura strutturale e definitiva, ignorata dal Governo.

Dalla Cgil e dalle categorie interessate da un’organizzazione del lavoro in part time ciclico fanno sapere con una nota che “continuiamo a rivendicare il passaggio ad una misura di copertura reddituale strutturale per i mesi di sospensione dall’attività e chiediamo di avviare subito il confronto con le organizzazioni sindacali. Intanto, però bisogna garantire da subito la continuità del sostegno economico alle lavoratrici e ai lavoratori lasciati senza tutele. Per questo abbiamo ripresentato un emendamento anche al Disegno di legge in materia di lavoro, AC 1532-bis (*).”

Sono oltre 100mila le lavoratrici e i lavoratori con Part time Ciclico lasciate senza sostegno economico nei periodi di sospensione dal lavoro, di cui 40 mila occupati nelle mense e nelle pulizie delle scuole: la vertenza continua finché non otterremo risposte certe e soluzioni stabili.