22/1/2022 ore: 11:40

Nel nuovo decreto "sostegni solo a parole"

Nessuna misura a reale supporto dell’occupazione per turismo, ristorazione e cultura, appalti di servizi e di parte del commercio, ancora in situazione di forte difficoltà

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“Sostegni solo a parole”, è la prima netta valutazione della Filcams Cgil rispetto al Decreto Sostegni ter approvato ieri in serata dal Governo; nessuna misura a reale supporto dell’occupazione per turismo, ristorazione e cultura, appalti di servizi e di parte del commercio, ancora in situazione di forte difficoltà. Dimenticati centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, i più colpiti dalla crisi e gli ultimi ad uscirne, per i quali gli ammortizzatori in deroga e il blocco dei licenziamenti sono cessati a fine dicembre. 

In attesa della pubblicazione del testo definitivo, riserve e preoccupazione da parte della categoria della Cgil del Turismo, dei Servizi e del Commercio su impostazione e portata delle misure approvate dal Governo con il terzo dei decreti “Sostegni”, non certo adeguate per affrontare lo stato di estrema difficoltà in cui interi settori produttivi, strategici per l’economia del Paese, continuano a versare. 

Per la Filcams, “la necessità di una ulteriore proroga degli ammortizzatori in deroga e delle tutele occupazionali definite dai precedenti decreti nel corso della Pandemia, reiteratamente e congiuntamente richiesta dalle Parti sociali, è stata completamente disattesa, a scapito di lavoratori ed imprese pesantemente impattati dalla crisi”. 

“Una grave sottovalutazione”, dichiara la Filcams, “anche alla luce delle migliaia di licenziamenti che stanno caratterizzando l’inizio del 2022 e che coinvolgono l’intero territorio nazionale conseguenza, tra l’altro, dell’assenza di strumenti per arginare gli effetti di una situazione ancora di emergenza”. 

“La soluzione per uscire dalla fase emergenziale e gestire l’auspicata ripresa non può essere rappresentata soltanto da ulteriori incrementi di fondi, bonus, ristori o stanziamenti, a vario titolo previsti a beneficio delle aziende, né dal semplice esonero dal pagamento della contribuzione addizionale per quanto riguarda i trattamenti di integrazione salariale”, conclude la categoria, “è ormai di tutta evidenza l’esigenza di un intervento più complessivo ed organico da parte del Governo, che partendo da turismo, ristorazione e cultura e salvaguardandone occupazione e professionalità, cominci a delineare una prospettiva per la filiera”.