Mobilitazioni automotive e pubblico impiego, in prima linea anche le lavoratrici e i lavoratori in appalto dei due settori
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Il 18 ottobre una grande manifestazione vedrà riunite le sigle di tre diverse categorie, che sciopereranno in assetto unitario: Fim, Fiom e Uilm con i lavoratori metalmeccanici dell'automotive, Filcams, Fisascat, Uiltucs e Uiltrasporti con le lavoratrici e i lavoratori degli appalti di servizi del settore e Nidil, Felsa e Uiltemp in rappresentanza dei lavoratori in somministrazione della stessa filiera.
Diverse categorie e diversi contratti uniti per denunciare la drammatica mancanza di politiche industriali del Governo, che si va a sommare al progressivo allontanamento della produzione di Stellantis dal nostro Paese e alla generale crisi che coinvolge molte altre aziende del settore.
Il 19 ottobre, la Filcams prenderà parte alla mobilitazione delle categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil, che scenderanno in piazza per contestare le politiche di austerità proposte dal Piano strutturale di bilancio. A fare le spese dell'ennesimo progetto sconsiderato di tagli alla spesa pubblica è in primo luogo il sistema sociosanitario, senza alcun investimento sul personale che vi opera.
Sia nella protesta dell'automotive sia in quella del pubblico impiego la Filcams sarà presente con la sfera composita degli appalti di servizi impiegati nei due settori: pulizie, mense, ristorazione, guardiania e vigilanza e terziario.
Le ricadute occupazionali che le mancanze strategiche e le scelte scellerate del Governo riversano nei due settori vanno a colpire pesantemente le lavoratrici e i lavoratori in appalto, già costretti a una vita sospesa e costantemente in balia del gioco al ribasso delle gare: riduzione del monte ore, contratti ridotti all'osso, uno stato permanente di precarietà, difficoltà accresciute dall'avvento dello smart working seguito alla pandemia, che ha avuto un impatto sul volume dei servizi richiesti.
"Abbiamo da una parte la condizione di abbandono in cui versa il settore automotive, in aperto contrasto con i proclami del Governo che vorrebbero l'Italia trainare addirittura la produzione europea, dall'altra l'ennesimo sacrificio di segmenti fondamentali del sistema pubblico, come la sanità. E in entrambi i settori le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori che operano in appalto e che pur fornendo servizi essenziali per la comunità sono relegati all'invisibilità sociale" ha dichiarato Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil.
Quella delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto è una condizione di marginalità professionale e sociale, in aperto contrasto con le funzioni essenziali che la loro opera garantisce in ambienti di lavoro dove si trovano a non godere degli stessi diritti delle lavoratrici e dei lavoratori diretti.
Obiettivo della Filcams è una contrattazione d'anticipo che permetta di intervenire nella costruzione dei bandi di gara e di mettere al centro la sostenibilità sociale, economica e del lavoro dei processi di esternalizzazione. Una contrattazione inclusiva, che garantista un trattamento equo a tutte le lavoratrici e i lavoratori della stessa filiera.
"Con gli scioperi e le manifestazioni del 18 e del 19 ottobre - ha concluso il segretario - porteremo avanti la nostra battaglia per la dignità e il riconoscimento politico e sociale di un settore ingiustamente trascurato come quello degli appalti".