1/12/2005 ore: 17:05

MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI DEI SERVIZI NELLE CASERME: MANIFESTAZIONE AL MINISTERO, MA NESSUNO E' IN GRADO DI DIALOGARE

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1 dicembre 2005

MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI DEI SERVIZI NELLE CASERME: MANIFESTAZIONE AL MINISTERO, MA NESSUNO E' IN GRADO DI DIALOGARE
I sindacati: «O il ministro Martino si trova in una condizione di impotenza o prende il problema con grande superficialità»


Hanno manifestato per alcune ore davanti al ministero della Difesa, giovedì 1° dicembre a Roma, i lavoratori delle imprese che prestano i servizi di mensa e di pulizie nelle caserme.

In trecento, sotto la pioggia, sono rimasti in attesa che la delegazione composta di segretari nazionali Filcams Fisascat Uiltrasporti, Filt-Cgil e Fit-Cisl tornasse con buone notizie circa lo stillicidio di tagli agli orari di lavoro, e qui e là di tagli al personale, che nelle caserme dell'esercito, della marina e dell'aeronautica, l'amministrazione del ministero sta praticando.

La delegazione ha incontrato un vicecapo gabinetto «privo di qualsiasi affidamento», dicono i sindacalisti, visibilmente irritati, di ritorno dall'incontro.

«Non era in condizione di ricevere alcuna presa di posizione da parte dei rappresentanti dei lavoratori – aggiungono –, ci ha solo garantito che sarà diligente tramite verso i superiori, ignorava persino che gli appalti che assicurano i servizi di mensa e di pulizie nelle caserme sono da tempo soggetti a riduzioni d'impegno e dunque di lavoro».

«In conseguenza delle diminuite risorse a disposizione – spiegano i sindacalisti –, finora abbiamo registrato riduzioni ai servizi che vanno dal 20% al 50%, mentre nelle caserme dell'aeronautica i servizi di pulizie hanno subito un taglio del 60%. Se questa è la situazione attuale, la previsione per il prossimo anno, in conseguenza dei tagli ancora più pesanti determinati dal bilancio 2006 dello Stato, può solo essere catastrofica. In un settore dove quasi tutti i lavoratori sono a part-time e privi di ammortizzatori sociali, i tagli di quest'anno hanno già ridotto gli orari settimanali a 10/12 ore».

Si chiede, Carmelo Romeo, segretario nazionale Filcams: «Che cosa pensare di tale, incredibile, situazione? Che il ministero della Difesa, di fronte alla riduzione concreta e tangibile dei servizi che assicurano l'igiene e l'alimentazione dei militari, non sia nemmeno in grado di interloquire, ci porta a pensare che o il ministro Martino si trova in una condizione di totale impotenza nel governo oppure sta affrontando il problema con grande superficialità. Anzi, non lo sta affrontando proprio».

La mobilitazione dei lavoratori continua.