Sono state rimosse le numerose telecamere che tenevano sotto stretto controllo le lavoratrici e i lavoratori del McDonald's di Avezzano.

"Ci stavamo occupando della distribuzione degli orari di lavoro, dell'abuso di flessibilità e delle difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, quando abbiamo cominciato a ricevere segnalazioni da parte degli addetti del fast food, costretti a lavorare sotto un capillare sistema di sorveglianza", racconta Andrea Frasca, segretario generale Filcams Cgil L'Aquila.

Le richieste di chiarimento rivolte all'azienda, se vi fosse o meno un atto autorizzativo o se l'installazione fosse frutto di un precedente accordo, sono cadute nel vuoto.

"Fino a che abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti all'Ispettorato del lavoro - spiega Frasca - e mentre dall'Ispettorato non abbiamo ricevuto ancora risposta, l'azienda ha accennato a problemi burocratici e ha provveduto a smontare l'impianto".

Resta ingiustificabile la presenza di tante telecamere nei locali del McDonald's di Avezzano, "decisamente superiore alle necessità di sicurezza dei beni aziendali", nota il segretario. "Ma questo risultato premia la nostra tenacia e dimostra che i lavoratori avevano ragione a lamentare l'eccessiva sorveglianza".

La Filcams, nel frattempo, è ancora in attesa di una convocazione da parte di McDonald’s per discutere del contratto integrativo aziendale, presentato già due mesi fa.

“In questi giorni - racconta Sonia Paoloni, segretaria nazionale Filcams Cgil - stiamo ricevendo la solidarietà da parte del sindacato americano ai lavoratori McDonald’s Italia, per il sostegno alla vertenza contro l’azienda e nei confronti delle associazioni datoriali per il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro.”