Il Grand Hotel esternalizza, il Tribunale ordina la riassunzione diretta di un dipendente
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Una sentenza che modificherà sicuramente il modo di relazionarsi tra sindacati e albergatori. Il Tribunale del lavoro di Firenze ha decretato il reinserimento di un lavoratore alle dipendenze dirette della struttura alberghiera dove svolge (assunto da una ditta esterna) mansioni di manutentore. Per i giudici del lavoro la proprietà dell’albergo continuava a gestire direttamente compiti e orari.
La vicenda è presto riassunta: la proprietà dell’hotel Villa Medici di Firenze (il titolare è Barnabò Bocca, presidente nazionale di Federalberghi) ha deciso di non curare più direttamente il servizio delle manutenzioni della struttura, facendo assumere i dipendenti dalla società esterna cui è assegnato l’appalto. Uno dei dipendenti non ha accettato il cambio e si è rivolto alla Filcams di Firenze, per opporsi al passaggio ad altra ditta. La motivazione: orari, ferie, permessi e compiti vengono gestiti, come avveniva prima del passaggio, direttamente dai responsabili dell’albergo.
“È stato appurato che la società subentrata in appalto – spiega Maurizio Magi, segretario generale di Filcams Firenze – non ha nessuna autonomia nella gestione del personale, come dovrebbe invece essere in casi di esternalizzazione di servizi. Per questo il Tribunale del lavoro ha ordinato alla proprietà di riassumere il lavoratore alle sue dirette dipendenze. Un grande risultato, che ridimensiona il rapporto con le strutture alberghiere, con l’obiettivo di mettere ordine in un settore sempre più deregolamentato”.
La replica di Villa Medici non si è fatta attendere. «Finché l’appalto esterno sarà consentito – fanno sapere dalla proprietà – alcuni servizi continueranno ad essere gestiti in questo modo, con tutte le garanzie per i lavoratori».
La diatriba apre però un confronto più ampio sul ricorso ad appalti esterni da parte anche di grandi catene alberghiere, che sempre più affidano a cooperative o ditte private i propri servizi di pulizia e manutenzione con il solo obiettivo di contenere i costi di gestione del personale.
“Denunciamo da tempo il ricorso ad affidamenti esterni – commenta la segretaria nazionale di Filcams Monja Caiolo, che ha la delega sui contratti del turismo – perché avvengono quasi sempre con condizioni, normative ed economiche, peggiorative per i lavoratori e le lavoratrici che con il servizio vengono esternalizzati, passando alle dipendenze di aziende, a volte cooperative fittizie, che applicano contratti diversi da quello di Settore, anche pirata. Una riduzione del costo del lavoro scaricata, ancora una volta, sui lavoratori, ma anche sul servizio stesso, che molto spesso è inferiore agli standard richiesti dalle strutture ricettive. Bene, dunque, la sentenza del Tribunale di Firenze, perché gli standard del servizio non si mantengono azzerando l’autonomia gestionale dell’appaltatore, ma proseguendo con la gestione diretta di tutti quei servizi che compongono proprio il core business della ricettività”.
“Non a caso, nelle piattaforme presentate a suo tempo per il rinnovo dei contratti nazionali della filiera turistica – conclude Caiolo – avevamo inserito la necessità di rivedere il sistema delle terziarizzazioni. Ma, com’è noto, le trattative sono interrotte su due tavoli e in fase di stallo su quasi tutti gli altri e la mobilitazione non è più rinviabile”.