Coop San Vito al Tagliamento, magazzini in appalto e futuro incerto per i dipendenti
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Attività di magazzino affidate a un appalto esterno e addetti destinati ad altre mansioni, nei punti vendita della zona.
Alle 9 in punto della mattina del 18 ottobre le RSU del magazzino Coop Alleanza 3.0 di San Vito al Tagliamento hanno suonato a lungo il fischietto per richiamare i colleghi, che hanno immediatamente lasciato i loro posti di lavoro e sono usciti fuori, all'ingresso del magazzino, dove sono rimasti in presidio fino alle 12.30.
Uno sciopero a sorpresa, organizzato per respingere l'esternalizzazione delle attività del magazzino fino ad oggi assegnate a lavoratori diretti e sollecitare "risposte chiare sulle condizioni di lavoro future".
Lo sciopero è stato replicato il giorno seguente, articolato in due tranche, dalle 9.00 alle 10.30 e poi dalle 11.30 fino alla fine del turno.
Il progetto di trasferimento degli addetti dai magazzini ai negozi, che potrebbe diventare effettivo da novembre, non riguarda soltanto gli 11 lavoratori del punto vendita di Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento, ma anche quelli di Reggio Emilia, Forlì e Anzola, per un totale di 174 dipendenti.
C'è il timore del trasferimento in altre strutture della rete vendita, lontane dalla sede abituale, ma le preoccupazioni dei lavoratori sono legate soprattutto al cambio di mansioni che l'operazione prevede. "Una modifica sostanzialmente peggiorativa per lavoratori che hanno maturato dai 18 ai 38 anni di servizio nel comparto logistico e si trovano a subire un cambio radicale di organizzazione del lavoro, che rappresenta un'incognita e potrebbe avere riflessi anche nella vita familiare", spiega Marika Baio, segretaria generale della Filcams Cgil di Pordenone. "Chiedono a gran voce di conoscere il loro futuro", e di disporre del preavviso necessario per adattare la loro routine personale alla nuova prospettiva.
"I lavoratori sono consapevoli del fatto che l'azienda non sta violando norme contrattuali e legali - aggiunge Baio - ma hanno ritenuto necessario esprimere il loro disagio, chiedendo di considerare l'aspetto umano di una riorganizzazione così drastica del lavoro".
Il 17 ottobre Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale, respingendo il piano di affidamento a terzi delle attività dei magazzini. Secondo le tre categorie l'operazione portata avanti da Coop Alleanza non rispetta "i percorsi lavorativi delle persone che operano da anni nei magazzini" e il lavoro svolto direttamente dal personale della cooperativa è qualitativamente migliore.
La discussione arriverà sul tavolo del prossimo incontro nazionale con i vertici della cooperativa il 23 ottobre, a Roma.