2/9/2022 ore: 11:19

Contratto Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari: prosegue la mobilitazione territoriale verso il confronto

7 anni senza rinnovo contrattuale è inaccettabile e insostenibile

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Sono passati 7 lunghissimi anni e il contratto nazionale della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari ancora non è stato rinnovato. Oltre 100mila le lavoratrici e i lavoratori in attesa, da anni senza un aumento salariale, con condizioni di lavoro diventate sempre più precarie e difficili, con costanti violazioni delle disposizioni sulla sicurezza e salute sul lavoro, in particolare durante il periodo dell’emergenza sanitaria.
Dopo gli scioperi nazionali del 2 maggio e del 17 luglio, la mobilitazione è proseguita a livello territoriale, in attesa della ripresa delle trattative del prossimo 5 settembre. Presidi, scioperi, astensione dal lavoro straordinario, tante forme di protesta per richiedere con forza il rinnovo del contratto nazionale e il rispetto del lavoro per chi ogni giorno svolge un servizio importante e delicato per la nostra società.
Il primo sciopero territoriale è stato in Toscana il 16 agosto, con articolazioni diverse a seconda delle province. Il 29 agosto sono stati organizzati presidi in diverse province della Lombardia e a Genova, dove un folto corteo ha sfilato per le vie della città fino alla prefettura. Il 1 settembre è stata la volta della Basilicata, mentre il 2 settembre si sono fermati le lavoratrici e i lavoratori della Sardegna per un presidio a Cagliari e gli addetti del settore del Veneto con presidio davanti alla Prefettura di Vicenza. Il 5 settembre toccherà alla Puglia con diversi sit in davanti alle Prefetture dei capoluoghi di provincia. In Emilia Romagna, Lazio e Umbria e in molti altri territori è stata disposta, invece, l’astensione dal lavoro straordinario e supplementare, mentre in Sicilia sono stati organizzati attivi e assemblee: alla sofferenza per il mancato rinnovo si somma la preoccupazione per lo stato di crisi finanziaria di molte aziende operati nella regione
Partecipazione sentita e importante, soprattutto tenendo conto di quanto, in questa situazione così difficile, è economicamente significativo rinunciare anche ad una sola ora di straordinario o a una giornata di salario per aderire allo sciopero con un grande senso di responsabilità da parte di chi svolge servizi come quelli della vigilanza e dei servizi fiduciari.
L’obiettivo è di arrivare all’appuntamento del 5 settembre con la giusta attenzione: un incontro importante quello pianificato con le parti datoriali dopo la rottura della trattativa intervenuta il 18 marzo scorso e che deve segnare una reale e fattiva ripresa del confronto finalizzato a sbloccare definitivamente il risultato contrattuale da consegnare alle lavoratrici e lavoratori del settore.

“Ci sediamo al tavolo con consapevolezza e determinazione, per verificare la reale disponibilità delle parti datoriali a ricucire le distanze” è quanto ha affermato Maria Grazia Gabrielli segretaria generale Filcams Cgil. “Per noi non vale qualsiasi risultato, ma siamo pronti ad ascoltare le nuove proposte che le parti datoriali vogliono presentarci auspicando dei reali e significativi avanzamenti, sapendo che tra i tanti temi importanti della trattativa, salario e condizione dei lavoratori dei servizi fiduciari sono i nodi più rilevanti da sciogliere, per arrivare presto ad un risultato che possa ridare fiducia e giustizia alle lavoratrici ed ai lavoratori di questo settore.”