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CONTRATTO TERZIARIO, DISTRIBUZIONE COMMERCIALE, SERVIZI: IL SINDACATO EUROPEO DEL COMMERCIO SPRONA A RIFIUTARE «LA LOGICA LIBERISTA CHE MIRA A DISTRUGGERE LA RAPPRESENTANZA COLLETTIVA»

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28 novembre 2007

CONTRATTO TERZIARIO, DISTRIBUZIONE COMMERCIALE, SERVIZI: IL SINDACATO EUROPEO DEL COMMERCIO SPRONA A RIFIUTARE «LA LOGICA LIBERISTA CHE MIRA A DISTRUGGERE LA RAPPRESENTANZA COLLETTIVA»

Il congresso della Federazione sindacale del commercio (UNI-Europa), in un ordine del giorno, sostiene che il terziario e in specie la Grande Distribuzione vogliono eliminare la contrattazione collettiva a favore di un rapporto diretto tra l'azienda e il singolo lavoratore.


Dal congresso di UNI-Europa, la Federazione sindacale dei lavoratori del commercio, a Ginevra, un ordine del giorno sulla vertenza contrattuale italiana non si limita, com'è di prammatica, alla solidarietà e agli auguri di un felice risultato.

Le linee dell'ordine del giorno contengono un chiaro giudizio politico attorno a una questione che percorre tutt'Europa.

«Quanto sta avvenendo in Italia – dice la nota – è un'ulteriore riprova che avvalora le preoccupazioni del sindacato europeo dove le imprese del terziario, specie quelle della Grande Distribuzione, tentano in ogni modo di limitare il confronto sindacale e la contrattazione collettiva, impedendo in tal modo il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di milioni di lavoratori e lavoratrici.

«Il congresso – continua la nota – rifiuta la logica liberista delle aziende che mira a distruggere la rappresentanza collettiva per ottenere un rapporto diretto azienda-singolo lavoratore.

«Per questo, il congresso vede nella vertenza italiana per il rinnovo del contratto collettivo del terziario gli stessi tratti di una cultura selvaggiamente liberista che attraversa le multinazionali europee e mondiali in una logica di attacco sistematico e costante alla cultura dell'adesione al sindacato per la conquista di diritti e tutele collettive, nel rispetto delle professionalità delle singole persone».