4/11/2022 ore: 9:50

Appalto pulizie Teatro Massimo di Palermo, quando la lotta paga

Chiusa positivamente la vertenza, accolte tutte le istanze del sindacato

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Era da tempo che i sindacati chiedevano alla Zenith Service Group, titolare dell'appalto dei servizi di pulizia all'interno del Teatro Massimo di Palermo, di rispettare le soglie minime dei parametri orari contrattuali. "All'ennesimo rifiuto da parte dell'azienda abbiamo detto basta, il lavoratori hanno trovato la forza di dire basta, ed è stato proclamato lo sciopero" spiega Giuseppe Aiello, segretario generale Filcams Cgil Palermo.

I 12 dipendenti erano inquadrati con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e parziale, con un parametro orario settimanale di un'ora e 40 minuti al giorno, ben al di sotto della soglia contrattuale di almeno tre ore al giorno, e con il 2° livello del CCNL dei dipendenti da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi.

"Si parla molto di salario minimo - dice il segretario della Filcams palermitana - ma dovremmo iniziare a parlare di chi sta al minimo del salario".


Quella delle lavoratrici e dei lavoratori che si occupano delle pulizie dello storico teatro palermitano, dei locali della Fondazione di piazza degli Aragonesi e dl laboratorio degli allestimenti scenici di Brancaccio è una storia che si trascina da anni, da un cambio appalto all'altro, con gare aggiudicate sempre al ribasso, e che è continuata con le stesse lacune con l'arrivo della Zenith, nell'ottobre del 2020. L'azienda, convocata a maggio dai sindacati all'Ispettorato del lavoro, è sembrata in un primo momento disponibile a adeguare i parametri contrattuali, a riconoscere gli scatti di anzianità e gli straordinari pregressi che erano stati erogati solo in parte, ma dopo l'incontro del 5 settembre degli impegni assunti si sono perse le tracce.

È allora che Filcams e Fisascat hanno deciso di chiamare in causa la stazione appaltante, la sovrintendenza del Teatro Massimo, perché sorvegliasse il rispetto della normativa vigente e l'applicazione del contratto.

Il 3 ottobre è stato proclamato lo stato di agitazione e poi in seguito le due giornate di sciopero, per il 28 e il 29 ottobre: ma è bastata la prima, con il presidio della mattina.


"Il Teatro Massimo si è mostrato sensibile al tema e al tavolo ha sostenuto le istanze dei lavoratori - racconta Aiello - a quel punto l'azienda ha dovuto cedere e siamo arrivati all'accordo".

Sono stati ottenuti l'adeguamento dei contratti, il pagamento degli straordinari pregressi e un salario più dignitoso. "Eravamo pronti per la seconda giornata di sciopero e per il presidio di protesta davanti alla scalinata del teatro, all'ora in cui entravano gli spettatori per la replica del Nabucco, ma sono stati entrambi revocati. Alla fine la lotta ha pagato", chiosa il segretario.

“Per noi si tratta di un grande e importante risultato - hanno dichiarato in una nota i segretari delle due categorie - reso possibile soprattutto dalla caparbietà e dalla perseveranza dei lavoratori. In prima linea, e con il supporto dei sindacati, ci hanno creduto e si sono consapevolmente esposti in difesa del loro salario, pur se costituito da poche ore di lavoro". Ore di lavoro che adesso sono salite a 14.

Ma questo è solo il primo traguardo. il prossimo obiettivo è "una riorganizzazione dei servizi di pulizia del teatro con una riassegnazione delle aree di competenza di ogni singolo addetto, riproporzionate alle ore contrattuali, oltre che ad un'equa assegnazione tra tutti i lavoratori delle ore di lavoro supplementare".