25/3/2022 ore: 10:48

Appalti Scuole Ex LSU e Appalti Storici, Filcams: Ritirare i licenziamenti e attivare gli ammortizzatori

Il Ministero del Lavoro conferma la possibilità di accedere agli ammortizzatori, ma le imprese vogliono solo licenziare

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Disponibilità dai ministeri, ma non dalle imprese. Questo lo scenario che si è aperto nel corso dell’ultimo confronto al dicastero del Lavoro dove, alla presenza delle Regioni interessate, si è discusso della sorte delle lavoratrici e dei lavoratori Ex Lsu e Appalti storici che sono rimasti esclusi dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia e ausiliariato negli istituti scolastici, e nei confronti dei quali le imprese hanno attivato una procedura di licenziamento collettivo.

Dal Ministero dell’Istruzione è arrivata la conferma della prossima uscita del Decreto interministeriale per l’attivazione di una terza fase assunzionale destinata alla platea dei lavoratori in possesso dei requisiti - 5 anni di anzianità - rimasti esclusi per mancanza di posti disponibili nella provincia di riferimento, dal Ministero del Lavoro la conferma della possibilità di accedere agli ammortizzatori, che potrebbero essere garantiti fino alla fine dell’anno, ma da parte delle imprese è arrivata invece la conferma della volontà di procedere con i licenziamenti.

I sindacati non sono d’accordo e ritengono la scelta delle imprese incomprensibile e inaccettabile. “Come proposto dal Ministero del Lavoro, è indispensabile attivare gli ammortizzatori sociali – spiega Cinzia Bernardini, segretaria nazionale Filcams Cgil – e con il concorso di tutti i soggetti coinvolti trovare delle soluzioni strutturali che possano garantire a tutti gli addetti continuità di occupazione e di reddito”.

Gli obiettivi del sindacato sono chiari: ritirare i licenziamenti, attivare l’ammortizzatore e definire una nuova prospettiva occupazionale per quanti non hanno trovato posto nel processo di internalizzazione che pure, grazie all’azione del Sindacato e dei lavoratori, ha visto una ragguardevole estensione della platea interessata, che dagli 8.000 addetti inizialmente contemplati dalla prima normativa ha raggiunto oltre quota 14.000 internalizzati. Ma i 1270 rimasti non possono essere lasciati indietro.

“Le imprese devono assumersi le loro responsabilità verso le lavoratrici e i lavoratori che in tutti questi anni gli hanno permesso di fatturare ragguardevoli risorse – ribadisce Bernardini – e noi non mancheremo di contestare, sia dal punto di vista sindacale sia legale, qualsiasi forzatura vorranno mettere in campo per sottrarsi a questo impegno”.

Se il Ministero dell’Istruzione sbloccasse le risorse accantonate di Scuole Belle, anche circa 200 lavoratori occupati nel Lotto6 Campania potrebbero essere sistemati, ricorda Bernardini, e per questo è stato sollecitato il dicastero di viale Trastevere. Attraverso, poi, la terza procedura di assunzioni ulteriori centinaia di lavoratori, da settembre, saranno assunti nelle scuole: per queste ragioni è necessario continuare a mettere in sicurezza le persone con il ricorso agli ammortizzatori.

“Sollecitiamo le imprese ad aderire alla proposta del Ministero del Lavoro, a ritirare i licenziamenti e ad attivare gli ammortizzatori sociali, perché il lasso di tempo offerto da questa copertura può essere utilizzato per arrivare a soluzioni stabili per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Noi, come sindacato, ci impegneremo a portare avanti tutte le azioni possibili per la loro tutela”.

Al termine dell’incontro, il Ministero del Lavoro ha invitato le imprese a ripensare alla proposta fatta e si è impegnato a riconvocare il tavolo di confronto.