29/4/2022 ore: 15:49
Vigilanza Privata, le voci di chi lavora senza contratto
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Li intervistiamo insieme Giovanni e Monica, in una giornata in cui stanno girando nei diversi posti di lavoro per coinvolgere i colleghi allo sciopero del 2 maggio. Vogliamo sapere dalle voci di chi lavora nel settore della vigilanza Privata e dei servizi fiduciari quali sono le difficoltà di lavorare senza contratto da più di 6 anni.
“Lo stipendio di una guardia giurata di sesto livello si aggira attorno ai 1.000 € facendo anche tutte le notti” racconta Johnny di Mestre, “siamo sotto la soglia della povertà”. Come delegato cerca di assistere e affiancare i colleghi, anche di tutta Italia e sente racconti ai limiti. “Ci sono colleghi che fanno anche 70/80 ore di straordinario al mese, senza però poter arrivare alle retribuzioni ambite.”
“I sindacati hanno richiesto un incremento economico di 150 € in lordo ma le parti datoriali non ne vogliono proprio sapere, anzi la loro proposta è di 90 € suddivisa in quattro anni” prosegue Jhonny, “non si vuole tener conto delle tante difficoltà che ultimamente stiamo vivendo nel settore della vigilanza e servizi fiduciari, anche loro sono sottopagati, e non si vuole tener conto della responsabilità del lavoro, spesso anche a contatto con i soldi, e della responsabilità di portare un’arma addosso.”
Una situazione economica assurda aggravata dalle richieste degli imprenditori che pretendono turni sempre più lunghi e maggiore flessibilità, “c’è chi fa anche 14 giorni consecutivi e poi due di riposo” raccontano Monica e Giovanni che si alternano al telefono per descrivere un lavoro che è diventato sempre più umiliante. “Ci vengono richiesti dei requisiti importanti come la conoscenza delle lingue straniere o dell’informatica, ma poi non viene più riconosciuta e pagata la nostra professionalità, con turni ai limiti della decenza.”
Porta valori, servizi di guardiania armati e non armati e durante la pandemia anche assistenza nei servizi sanitari, accoglienza e controllo temperatura. Non ce ne rendiamo neanche conto, la guardia giurata è diventata per la nostra società una figura cruciale presente nei principali luoghi strategici, dagli ospedali, agli aeroporti, oltre le banche e i supermercati. Non avere il contratto nazionale vuole dire non avere neanche la classificazione del personale e la definizione di ruoli, mansioni e funzioni.
“C’è una totale mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro” una criticità dovuta, secondo lui, anche all’assenza di un contratto di riferimento, un quadro normativo aggiornato che possa tutelare i lavoratori e dare delle indicazioni alle aziende, che spesso tendono a muoversi nell’ombra e ai limiti della legalità. Il futuro è troppo incerto, dice Giuseppe che svolge il proprio servizio presso una caserma americana.
Turni massacranti, spesso accettati solo per raggiungere una retribuzione adeguata, nessun controllo: morire di fatica sul lavoro, come è successo ad una guardia giurata di Belluno in questi giorni, non dovrebbe più accadere.
Tutti in piazza a Roma, quindi, lunedì 2 maggio, per cercare di farsi ascoltare, dal governo, dalle imprese, dai media, per ridare attenzione, dignità e riconoscere la professionalità di chi lavora nel settore.
Ci vuole rispetto per chi ogni giorno dedica il proprio servizio alla nostra società e ritrovare il giusto equilibrio, perché al momento, i vigilantes lavorano e le imprese si arricchiscono.