25/5/2023 ore: 18:43

Musei fiorentini, per i servizi un bando di gara che non garantisce il lavoro

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Dopo più di 20 anni di servizi in concessione, è stato pubblicato il primo bando di gara per l'assegnazione dei servizi museali delle Gallerie degli Uffizi, dell'Opificio delle Pietre Dure e del Polo museale della regione Toscana, che conta 45 siti, tra musei, aree archeologiche, ville e chiese.

Biglietterie, accoglienza, sorveglianza delle sale, guardaroba e bookshop fino ad ora sono stati in concessione diretta a Opera Laboratori, società specializzata nella gestione di servizi museali e allestimento esposizioni, una concessione che dopo la prima assegnazione nel '96 è andato avanti in proroga.

Il Bando di gara europea a procedura aperta è arrivato appena un giorno prima del termine stabilito dal Ministero della Cultura per l'adesione degli istituti autonomi alla adozione dell'app Ad Arte in sostituzione delle biglietterie, misura che cancella l'operato di una fetta degli addetti delle strutture museali e che diventa obbligatoria per quanti non abbiano affidato i servizi attraverso una gara di appalto.


Se da un lato il bando in extremis disposto dalla direzione degli Uffizi parla chiaramente della volontà di non demandare a una piattaforma digitale il servizio di biglietteria di uno dei più imponenti e visitati musei del mondo, dall'altro il bando, nella forma in cui è stato presentato ha preoccupato lavoratrici, lavoratori e sindacati. È una clausola sociale insufficiente quella che stabilisce che l'aggiudicatario del servizio è tenuto a "ad assorbire prioritariamente il personale già operante" ed è allarmante la precisazione secondo la quale ciò avverrebbe "compatibilmente con la nuova organizzazione di impresa dell'imprenditore subentrante" e "senza che ciò possa comprimere le esigenze organizzative dell'impresa subentrante, che legittimamente ritenga di potere svolgere il servizio utilizzando una minore componente di lavoro rispetto al precedente gestore". Che "legittimamente" quindi potrebbe fare dei tagli.

A restare nel vago sono anche il mantenimento delle attuali condizioni economiche e normative, comprensive dell'accordo integrativo di secondo livello siglato con Opera e il mantenimento delle alte professionalità, perché nella gara non compaiono i servizi di didattica e di allestimento e scenografia, che finora hanno fatto parte delle attività svolte in ambito museale.


Condizioni inaccettabili per lavoratrici e lavoratori, che insieme alle organizzazioni sindacali metteranno in campo iniziative a tutela del proprio lavoro, e che si dicono stanchi di "dover lottare per il mantenimento di condizioni salariali appena dignitose mentre tutto intorno a loro, in una delle città più visitate al mondo, si produce una ricchezza enorme".

"È proprio questo il punto - dice Giuseppe Martelli, Filcams Cgil Firenze - basta trascorrere appena un'ora a Firenze per vedere i flussi di turisti che affollano bar, ristoranti, alberghi e naturalmente musei. Ma a fronte del capitale prodotto dalle infrastrutture turistiche e museali si continua a contrattare al ribasso sui compensi delle lavoratrici e dei lavoratori, che al lavoro devono aggiungere il disagio degli spostamenti, perché vivere in prossimità del centro è impossibile con le loro retribuzioni, e il costo elevato dei pasti in città". 

"Non staremo a guardare" dicono i lavoratori dei musei fiorentini, che non vogliono soltanto garantiti i loro posti di lavoro, ma reclamano salari e condizioni di lavoro adeguati. "I soldi ci sono, ed è ora che arrivino anche ai lavoratori".