18/11/2022 ore: 16:26

L'accordo c'è, ma non si vede: la protesta degli addetti dei musei comunali a Milano

Il bando doveva essere pubblicato a settembre, l'incubo di un'altra proroga

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L'accordo c'è e il Comune garantisce che non è in discussione, ma in questa storia che vede gli addetti ai servizi di accoglienza dei musei civici e delle biblioteche milanesi chiedere da anni un contratto adeguato alle loro mansioni e una retribuzione più dignitosa, il tempo non è proprio un dettaglio. Un ulteriore ritardo, nonostante le rassicurazioni, allontana come una specie di miraggio il giorno in cui potranno finalmente disporre di uno stipendio più in sintonia con le loro prestazioni professionali e con i tempi che stiamo vivendo.

"L'accordo prevede che nel prossimo bando di gara siano usate come riferimento economico le tabelle retributive del contratto Federculture, il contratto di settore - spiega Roberta Griffini, segretaria Filcams Cgil Milano - e che siano garantiti la non ribassabilità del costo del lavoro e la continuità occupazionale per tutti i lavoratori". 

Ma il problema è che il bando di gara che contiene questi preziosi impegni e che sarebbe dovuto andare in aggiudicazione entro la fine dell'anno, in modo che lavoratrici e lavoratori potessero avere nuovo contratto e nuovo stipendio a partire da gennaio, non è ancora pronto. Per rispettare la scaletta prevista, "considerando i tempi delle procedure delle gare di appalto, sarebbe dovuto uscire quantomeno nel mese di settembre - precisa Griffini - non vedendolo ancora pubblicato abbiamo chiesto spiegazioni al Comune, che ha parlato di difficoltà tecniche e confermato i termini dell'accordo. Ci voleva più tempo, hanno detto, ma ormai siamo a novembre e il tempo stringe. Il rischio, concreto, è una proroga dell'attuale appalto e ulteriori mesi con stipendi bassi, in una città cara come Milano e con il costo della vita sempre più alto".

A maggio sono stati accettati sei mesi di proroga perché era appena stato raggiunto un risultato importante, ma è stata comunque una scelta sofferta per i lavoratori, che adesso fanno fatica ad accettare un'ulteriore dilazione. Un ritardo non previsto, che crea incertezza. "Finché non vediamo il bando ormai non siamo più sicuri di niente".

Lavoratrici e lavoratori si sono raccolti in assemblea il 16 novembre in piazza della Scala, di fronte a palazzo Marino, per chiedere al Comune che il bando sia pubblicato al più presto e l'attesa del nuovo contratto quanto possibile accorciata. In caso contrario lo stato di agitazione continuerà fino allo sciopero.

"Chiediamo che le parole si trasformino in fatti - conclude la segretaria Filcams - se la cultura è il fiore all'occhiello di questa città è l'ora di dimostrarlo".