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Relazione A. Amoretti Comitato Direttivo FILCAMS CGIL 14-15/04/1999

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      COMITATO DIRETTIVO FILCAMS CGIL 14 E 15 APRILE 1999

      Relazione introduttiva Aldo Amoretti, Segretario generale FILCAMS CGIL
      Bozza non corretta


      Oggi sono tre settimane dall’inizio dei bombardamenti Nato in Serbia.

      Non si vedono vie d’uscita significative, ma solo spiragli strettissimi.

      Al tempo stesso sono evidenti i rischi di allargamento del conflitto.

      Cgil, Cisl, Uil si sono espresse nei modi che conoscete.

      -Le prese di posizione;
      -La manifestazione di Bari
      -Il pronunciamento del C.D. CGIL dell’8 aprile
      -La sottoscrizione e gli aiuti
      -Il coordinamento e la sollecitazione al movimento sindacale europeo e mondiale.

      Logico che una situazione così drammatica susciti grandi emozioni e preoccupazioni e che metta in evidenza differenze di opinioni anche rilevanti e anche fra di noi.

      Il dossier preparato da Antonia Franceschini e che vi è stato distribuito cerca di aiutare tutti a comprendere al meglio la storia e la geografia.

      Alla luce degli ultimi sviluppi mi sembra evidente che la cosa più plausibile è l’appoggio alle proposte del Segretario generale dell’ONU.

      Oggi è prevista con lui la riunione dei governi dell’UE.

      Su questo vanno concentrate tutte le pressioni.

      Ma se l’urgenza è quella di mettere fine con giustizia al conflitto in corso è sempre più evidente che occorre ragionare su come va questo mondo e su come arrivare ad una situazione che assicuri pace, diritti, regole condivise.

      E’ evidente la crisi dell’ONU, ma anche la necessità di una sovranità mondiale.

      E’ evidente che non si adotta un unico metro di misura per tutte le situazioni, che non c’è più l’equilibrio di quando le potenze mondiali erano due e che nelle decisioni politiche hanno un peso rilevante la forza economica e quella militare.

      Questioni che su intrecciano con quella della sovranità degli Stati. La sovranità è un principio; ma può esercitarsi anche senza giustizia e perfino negando libertà e diritti fondamenti dei cittadini.

      E’ plausibile che gli Stati rinuncino a una parte di sovranità per cederla a organi sovranazionali?

      La questione si pone anche per la costruzione europea.

      Vero che i Balcani sono un problema più degli Europei che degli Usa, ma che capacità ha avuto l’UE di affrontarlo? E che consenso c’è all’idea di un’Europa con più capacità politica e militare?

      Anche il concetto di indipendenza va relativizzato. E’ un grande principio, ma se porta allo Stato Etnico-Confessionale è di una pericolosità devastante.

      Esercitando sovranità e indipendenza si possono conculcare diritti e negare libertà… ….e arrivare a guerre che si chiamano anche, appunto, di indipendenza.

      Ma come può esercitarsi un diritto di ingerenza (ancorchè umanitaria)?

      E come si combinano tutte queste questioni con la problematica dei rapporti economici e lo sfruttamento delle risorse?

      Ogni tanto rispuntano spinte al protezionismo e ad alzare barriere che coinvolgono anche i sindacati.

      Ed è controversa perfino la questione della clausola sociale e del divieto di sfruttamento dei bambini.

      In queste ore e giorni c’è l’urgenza della situazione che richiede non solo un accordo, ma una conferenza sui Balcani e c’è l’assistenza ai profughi da organizzare.

      Passata questa urgenza ci sarà da operare per affrontare in modo nuovo una sistemazione di molte cose.

      E sarebbe bello che il movimento sindacale europeo e mondiale fosse capace di un contributo positivo.

      II^

      -22 e 23 aprile è un primo appuntamento di verifica del Patto sociale anche in vista del DPEF per il 2000;

      -E’ evidente che c’è un sacco di problemi;

      -Non è andato ancora in porto il collegato ordinamentale alla Finanziaria.

        Ci sta dentro la delega per la riforma degli ammortizzatori sociali.

        Intanto si sono fatti un altro po’ di prepensionamenti riproclamando che sono gli ultimi.

        Non c’è una norma utilizzabile per l’emersione del lavoro nero.
      -Più in generale non si vedono effetti positivi dalle misure annunciate… come ad esempio (super DIT…) ma si vedono gli effetti negativi degli annunci che non hanno seguito immediato (chi intendesse fare investimenti aspetta che si creino le condizioni più favorevoli… …come per i saldi…).


      -Del resto il dato più negativo della situazione è quello del rallentamento della crescita… …e non se ne vede un superamento.
        Ne deriva un aggravamento negli equilibri di bilancio anche per previsioni di entrate nettamente sovrastimate come quelle dell’IRAP.
      Tra le incertezze che condizionano le esigenze di ammodernamento:
      -La riforma dei servizi all’impiego.
      -L’attuazione della Riforma Bersani sul commercio, si parla di un rinvio di appena due mesi, ma è un segno che le cose non vanno (si vedano i casini di Avellino e Afragola).
      -La riforma delle professioni.
      -C’è anche qualche risultato che è giusto segnalare:
        -La legge sui congedi parentali, nella sua ultima versione, elimina il limite dei duecentocinquanta dipendenti … e si tratta di un risultato della Filcams e delle sue donne
        -Anche a proposito del trattamento di maternità e assegni familiari le donne Filcams hanno dato un contributo importante ad una posizione unitaria delle Confederazioni.
        -In merito al punto 38 del Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione siglato il 22 dicembre 1998 le donne di Filcams, Fisascat e Uiltucs sottolineano la necessità che la preannunciata fiscalizzazione degli oneri di maternità non comporti una diminuzione dell’ammontare del trattamento attualmente in godimento alle lavoratrici durante l’assenza di maternità.
        -C’è la sentenza di Cassazione del 10.2.99 che estende l’indennità di disoccupazione ai part-time verticali.

      -Al tempo stesso restano tutte le difficoltà a risolvere il problema del pagamento dell’indennità di mobilità per restanti nove mesi del 1998.

      -Domani Forum donne

      -E’ positivo che si cominci a considerare il turismo una risorsa importante per la occupazione nel mezzogiorno.
        Ciò emerge da pronunciamenti diversi di fonte governativa a cominciare dal Ministro dell’Industria, se ne vede traccia in molti patti territoriali e contratti d’area, ma siamo ben lontani dal tentare una politica efficace.
      -E’ molto grave la vicenda di Gioia Tauro che si è conclusa con l’accordo separato.
        Mia opinione è che ci sia ragionevolezza nelle motivazioni del no Cgil, ma che siano state eccessive talune argomentazioni polemiche. Ma si è data l’impressione che avevamo già la penna in mano e di un ripensamento dell’ultima ora. Qualcosa di sbagliato c’è stato perlomeno nella comunicazione.

        Così il Ministro del lavoro il 2 aprile 99 su Conquiste del lavoro “l’ho detto e lo voglio ripetere. Considero un problema serio il fatto che il primo sindacato italiano non abbia firmato. Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane per chiudere, con Gioia Tauro, la fase dei contratti d’area ancora in cammino. Molte delle osservazioni che la Cgil ha posto le considero fondate, e ne terremo conto nel definire nuove regole. Spero che la Cgil torni in gioco. Per ora partono gli investimenti per le infrastrutture. Il problema delle flessibilità si porrà più avanti, e speriamo che per quel tempo la Cgil sarà tornata in campo”.
      -E’ probabile che si vada verso un confronto molto impegnativo con il Governo intorno alle questioni della politica economica e sociale.
        C’è da fare le cose concordate, c’è da definire ulteriori scelte, passi, programmi.
      In questo percorso rientrano temi come:

      Riforma dell’Assistenza
      Fisco
      Riforma Pubblica Amministrazione
      Scuola e Formazione

      -Che ci siano i motivi per una dialettica vivace lo testimonia l’intervista di Sergio Cofferati e La Repubblica di ieri a proposito delle vicende Olivetti-Telecom.


      III^

      -E’ in questo quadro che abbiamo rinnovato contratti per quasi un milione di persone (Turismo, Farmacie private, Istituti di sostentamento al clero) e abbiamo da rinnovare per altri 3 milioni e 30 mila persone.
        Si tratta di :
        Terziario
        Agenti
        Farmacie municipalizzate
        Termali
        Portieri
        Pulimento
        Vigilanza
        Studi Professionali
      TURISMO

      Per una certa fase si è temuto di non riuscire a fare questo contratto.

      Ciò alla luce di una situazione di vera e propria diaspora nel sistema rappresentativo delle Associazioni imprenditoriali… …oppure si rischiava di farlo con le sole due organizzazioni meno importanti.

      Si è poi innescata una dinamica negoziale che ha portato alla nota conclusione e che ha incontrato il consenso della gran parte dei nostri quadri e strutture nonché dei lavoratori consultati.

      Mi sembra utile sottolineare il valore che ha il secondo livello di contrattazione per come è congegnato anche nel rapporto tra azienda e territorio.

      Da segnalare che Confindustria non lo ha firmato.

      Con questa soluzione si supera quella precedente che aveva il pregio di avere ottenuto il diritto a quella territoriale anche aldilà della lettera del protocollo 23 di luglio 1993, ma con una strumentazione bizzarra dimostratasi impraticabile.

      Adesso la norma c’è, ed è chiara e limpida. Anche i tre anni di durata ci danno uno spazio temporale per attuarla, bisogna che si metta mano per tempo a questo lavoro.

      C’è anche da amministrare la coda relativa al Fondo di previdenza integrativa con le sistemazioni statutarie e regolamentari che si rendono necessarie in modo da rendere effettivamente esercitabile il diritto dei lavoratori.

      Non sarà compito facile anche alla luce delle difficoltà grandi che incontra Fonte nel settore del Terziario alla luce del vero e proprio sabotaggio che viene operato dalle aziende della grande distribuzione.

      Il Turismo ha qualche parentela indiretta con il contratto Termali.
      E’ previsto un incontro il 22 aprile.
      Potremmo essere alla vigilia di una soluzione.

      Mentre abbiamo fatto il contratto per le Farmacie private siamo ancora in alto mare per quelle Municipalizzate anche a causa di una vicenda che si intreccia molto con le tendenze e programmi della privatizzazione che ci sono in giro.

      Per i 300 mila Agenti di Commercio c’è una storia molto lunga.

      Filcams-Fisascat-Uiltucs trattano Insieme ad altre tre organizzazioni dalla parte dei lavoratori: Usarci, Fnaarc - Confcommercio, Fiarc – Confesercenti.

      Le controparti sono Confindustria, Confcommercio e altre minori.

      I padroni hanno presentato una proposta peggiorativa del precedente accordo.

      Si lavora per concordare una posizione unitaria da proporre per una mediazione plausibile e positiva.

      Il guaio è che è difficilissimo non solo immaginare iniziative di lotta, ma perfino mettere in piedi Assemblee unitarie degli interessati.

      Pesa ovviamente il doppio ruolo e gioco Confcommercio.

      Il merito del contendere è illustrato in un numero di Magazine dell’anno scorso.

      E’ bene sapere che intanto si sono aggravate le vicende relative alla gestione Enasarco.

      Una volta fatta la privatizzazione dell’Ente, se non si mettono i conti in equilibrio, si rischia un commissariamento.

      Il contratto dei 50 mila Portieri è scaduto il 31.12.1998. Ci sono stati alcuni incontri dai quali è scaturito che il punto più difficile è l’orario. Ricordo che sono considerati discontinui e l’orario per i portieri con alloggio è di 60 ore settimanali, mentre è di 48 ore per quelli senza alloggio.

      Negli ultimi giorni si è presentato qualche movimento, ma è difficile fare qualsiasi previsione.

      Nel mondo delle Imprese di pulimento si è forse alla conclusione del capitolo contratto Artigianato. C’è un incontro ulteriore il 19 aprile e si dovrebbe poter vedere la soluzione.

      In quanto al grosso la scadenza è la fine di questo mese.

      Con l’occasione della scadenza, il 30 aprile abbiamo convocato un convegno che mira a fare il punto della situazione del settore.

      Va riconosciuto che dal punto di vista delle regole abbiamo ottenuto risultati apprezzabili e, da ultimo, la firma del Presidente del Consiglio al DPCM che mette fine alle offerte al massimo ribasso per scegliere la linea dell’offerta più vantaggiosa.

      Invece non è risolta la questione dell’Erga Omnes alla quale era legata la tranche salariale di ottobre 1998.

      Vero che i padroni hanno una posizione di forza normativa evidente nel non pagare, ma è vero che il loro è un doppio gioco sporco che di più non si può.

      Mentre Fise dichiara di volere l’Erga Omnes la Confindustria mette i bastoni fra le ruote ad ogni occasione.

      E’ del 29 marzo una intesa parlamentare per mandare avanti il progetto di legge RSU comprendente l’Erga omnes, sono del giorno successivo dichiarazioni di Confindustria contrarie al compromesso che si era raggiunto.

      Altra vicenda in corso d’opera che condiziona la situazione è quella relativa alla legislazione sul socio-lavoratore di cooperativa sulla quale non è possibile fare previsioni.

      I tempi della durata del contratto in scadenza hanno fatto sì che la vertenza nazionale sia contestuale alla presentazione di piattaforme territoriali .


      La complicazione più evidente rimane quella della situazione strutturale del settore e di un sistema associativo delle nostre controparti che non ha avuto le evoluzioni desiderabili e che, anzi, rischia dei peggioramenti.

      A settembre scade il contratto della Vigilanza.

      Anche questo è un mondo con le sue particolarità, le sue esigenze di riforma, una situazione confusa nel sistema di rappresentanza imprenditoriale. Ciò al punto che in una piazza come quella di Roma non esiste una Associazione rappresentativa.

      Con il Ministero degli Interni continua il tentativo di mettere con i piedi per terra un progetto di riforma della legislazione del settore che metta ordine e innovazione nel sistema.

      Intanto ci sono anche reparti sindacali che danno la loro mano alla destabilizzazione. I sindacati dei Trasporti hanno fatto il nuovo contratto per i servizi aeroportuali e dichiarano, insieme ai padroni, che intendano estenderlo a Catering e Vigilanza.

      Sempre a settembre scade il contratto per 1 milione e 23 mila dipendenti da Studi Professionali.

      Siamo in mezzo a una fase di gran discussione sulla riforma degli Ordini e la possibilità di gestire in forma societaria ed interdisciplinare le attività professionali.

      Si è anche aperta una lite sui Caf che è quasi tutti i giorni sui giornali e da ultimo pure Nidil si è messa a fare confusione annunciando agli architetti di Milano che si candita ad essere il sindacato anche dei liberi professionisti.

      Vanno risolte diverse cose:

      -Allargare alle Confederazioni dei professionisti il patto sociale;
      -Sminare la lite sui Caf e quella con Nidil
      -Fare la riforma degli ordini
      -Regolamentare le società.

      Se si mettono a posto queste condizioni sarà possibile fare il nuovo contratto anche tentando una sistemazione del problema praticantato.

      Va segnalato che le stesse organizzazioni imprenditoriali stimano in 637.000 i praticanti esistenti presso gli studi professionali e che operano totalmente a gratis.

      Al nostro argomento secondo il quale sarebbe giusto considerarli alla stregua di apprendisti non hanno risposto scompostamente, ma ammesso che il problema c’è.

      Faremo tra non molto una riunione specifica con le Filcams delle aree metropolitane.

      Il contratto del Terziario è sicuramente la faccenda più rilevante e impegnativa che abbiamo da gestire.

      Abbiamo alle spalle quasi due mesi di confronto svolto su tutta la piattaforma.

      Come ricorderete le trattative erano iniziate con una Confcommercio che apprezzava la premessa alla nostra piattaforma giudicando poi la piattaforma stessa contraddittoria e che sarebbe stata irricevibile.

      L’evoluzione messa in luce lunedì 12 consiste in una dichiarazione dei negoziatori Confcommercio che dicono “abbiamo capito” quali sono le nostre richieste e condizioni per fare il contratto e ritengono che anche noi dovremmo aver capito quale è la loro posizione.

      Quindi non ci sono stati progressi nel merito, ci sarebbe stata soltanto comprensione tra le parti.

      Si è deciso un ulteriore calendario che ci impegnerà nella trattativa nei giorni 22 e 23 aprile e poi 11-12-13 maggio.

      L’intento dichiarato è quello di confrontarsi di nuovo nel merito dei punti in discussione, ma con lo scopo di scoprire le carte e tentare soluzioni.

      Anche i confronti con Coop hanno avuto un contenuto ed un significato analogo. C’è il 20 un appuntamento analogo a quello di lunedì scorso con Confcommercio.

      Confesercenti è disponibile a cominciare. Si tratta di definire un calendario.

      La posizione di merito di Confcommercio si può riassumere così:

      -Piattaforma costa più del doppio del dovuto;
      -Contrarietà a ridurre orario
      -Contrarietà al salario perequativo di comparto.
      -Una generica agitazione del problema flessibilità, ma poi sospettosi perfino sulla banca ore.
      -Guardinghi sulla contrattazione territoriale con occhio a dire che non ci sono spazi per farla se vogliamo aumenti nel contratto nazionale.
      -Contrarietà a molte altre richieste che stanno in piattaforma.

      Anche trattativa Coop è partita male.

      Dopo che è saltata ogni ipotesi di tavolo unico ci sentiamo ripetere che bisogna unificare trattamenti e costi. Qualche volta ci sembra di intendere che perfino sulla partecipazione ci siano pesanti riserve.

      Noi abbiamo dichiarato che unificazione dei contratti non si fa al ribasso. Si può farla con velocità diverse nella tendenza al miglioramento.

      Più in generale appare un mondo imprenditoriale nel quale si accentuano i fenomeni di divisioni e contrasti con il sistema associativo sempre più in difficoltà nella realizzazione di una rappresentanza unitaria. Lo dicono anche le vicende di Fonte.

      Ci aspettavamo questi problemi ma forse si sono accentuati aldilà di questa nostra attesa.

      E’ da notare che nel caso terziario non ci sarà di aiuto la dialettica e concorrenza tra confederazioni padronali.

      Tutto sommato nel Turismo abbiamo potuto lucrare sulle differenze di atteggiamento tra Confcommercio, Confesercenti e Confindustria.

      In questo caso non c’è Confindustria, Confesercenti non pare avere più voglia di scottarsi, Coop non è intenzionata a svolgere nessun ruolo dinamico.

      E’ quindi impossibile che si riesca a fare il contratto contando soltanto sulla nostra abilità dialettica.

      Alla luce di tutto questo abbiamo ragionato tra le segreterie ed in delegazione trovando una sufficiente concordia sulle scelte enunciate nel comunicato del 12 aprile.

      Una prima esigenza è quella di andare ad un rapporto con i delegati e i lavoratori che informi e cominci a rappresentare la necessità di una lotta.

      Questo va fatto con i volantini, gli attivi che potremo fare regionalmente o territorialmente, con Assemblee retribuite.

      Nella riunione di delegazione qualcuno ha rappresentato l’utilità di un programma nazionale di queste riunioni territoriali e regionali. Difficile farlo…

      Cercheremo invece di fornire il materiale compresa una nota esplicativa del confronto punto per punto.

      E organizzeremo la partecipazione nazionale a tutte le iniziative possibili.

      Valutare utilità di una propaganda scritta differenziata quando ci si rivolge ai soliti lavoratori già collegati e quando si va da quelle aziende dove non ci sono iscritti e rappresentanza.

      Nel comunicato annunciamo per la metà maggio una assemblea nazionale. Tenuto conto della sessione di trattative del 11-12-13 è più plausibile che si vada una settimana più in là con la convocazione. Sarà la medesima Assemblea che ha deciso sulla piattaforma.

      In quella occasione si dovrà fare il punto. Se ci sono novità apprezzabili si tratterà anche di entrare nel merito di eventuali selezioni, mediazioni o ipotesi nuove, o addirittura mandati a tentare un compromesso conclusivo; se no sarà la sede per decidere scioperi e iniziative di lotta.

      Valuteremo strada facendo se sarà il caso di convocare due Assemblee oppure mettere insieme delegati di imprese private e di Coop.

      C’è anche una difficoltà specifica che riguarda la regolamentazione del lavoro parasubordinato. Va ricordato che si tratta di un impegno risalente all’accordo sul secondo biennio salariale e che abbiamo negoziato in diversi incontri.

      Se ne è discusso nel direttivo riunito a Milano l’anno passato.

      Sembravano profilarsi delle soluzioni ed a nostro parere era meglio concludere anche prima che vada in porto la legge Smuraglia. C’era una divergenza consistente sulla parte retributiva, ma non siamo andati a vedere anche per diversità di opinione tra le organizzazioni.

      Adesso la cosa appare accantonata, ma si deve ragionare su come riprenderla anche alla luce del fatto che nella piattaforma c’è un punto specifico e importante collegato a questa materia e cioè quello che parla, tra l’altro, di Merchandising e/o Promoter.

      Con Nidil, sul merito ci si è accordati, anche dopo riunione con Cgil.

      Mi sembra evidente che entriamo in una fase decisiva. Naturalmente, senza fare giuramenti fuori luogo, il nostro intento è fare il contratto tra maggio e giugno.

      Si è posto anche il problema del pagamento della indennità di vacanza contrattuale. Abbiamo preferito ripetere quanto fatto l’altra volta: sospendere il pagamento per un mese o due tentando di fare il contratto e, in questo caso, un saldo generale della partita salariale.